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Violenza sulle donne per Meloni “più casi con gli immigrati”, Mattarella: nessuna scusa

Non si perde occasione per piantare bandierine, nemmeno una giornata come quella della lotta alla violenza contro le donne può servire a smorzare i toni. Il governo ha deciso di proseguire lungo la linea anticipata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che una settimana fa, a proposito della sicurezza aveva posto l’accento sul ruolo svolto dall’immigrazione illegale.

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Violenza sulle donne per Meloni “più casi con gli immigrati”, Mattarella: nessuna scusa

In un’intervista la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso la sua posizione: «Adesso verrò definita razzista, ma c’è una incidenza maggiore, purtroppo nei casi di violenza sessuale, da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente, perché quando non hai niente si produce una degenerazione che può portare da ogni parte». Per la leader di Fratelli di Italia «c’è un lavoro qui che è soprattutto securitario, la dimensione culturale c’entra di meno. Bisogna garantire la presenza delle forze dell’ordine, garantire che ci siano i reati, garantire che quando qualcuno commette un reato paghi per quel reato, che è un altro tema che abbiamo in Italia». 

D’accordo con la premier il leader della Lega Matteo Salvini

Quello dell’immigrazione è forse uno dei punti di contatto con il leader della Lega Matteo Salvini, che nel suo messaggio sulla violenza contro le donne il vicepremier ha sottolineato «l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali». Salvini pensa sia «un dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani». Il ministro Valditara ha ribadito la necessità di «diffondere la cultura del rispetto ed è per questo che abbiamo introdotto tra gli obiettivi di apprendimento obbligatori e curriculari l’educazione al rispetto verso la donna ed è la prima volta». La ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha rivendicato le azioni del governo e ha parlato di «atti molto concreti» come il «tavolo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio per redigere un testo unico contro la violenza sulle donne» che dovrebbe essere pronto per l’8 marzo. Quest’ultimo, ha spiegato Roccella, «sarà una compilazione, metteremo insieme quello che già c’è contro violenza sulle donne allargando agli strumenti di empowerment femminile».

Violenza sulle donne: il pensiero della presidente del consiglio Meloni e il commento del Capo dello Stato Mattarella

«La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare», ha detto, ieri, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, e’ il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere», ha ricordato il capo dello stato. «Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino», ha evidenziato Mattarella.