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Nessun dietrofront da Meloni sul taglio alle accise

Quanto costa la benzina oggi? Qual è il prezzo dei carburanti? In base all’elaborazione dei dati comunicati dai gestori all’Osservatorio dei prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,822 euro al litro, mentre quello medio praticato del diesel self è fermo a 1,877 euro al litro. Per quanto concerne il servizio, per la benzina, il prezzo medio è 1,967 euro al litro; la media del diesel è 2,021 euro al litro. I prezzi praticati del Gpl oscillano tra 0,792 e 0,812 euro al litro. Il prezzo medio del metano auto si posiziona tra 2,146 e 2,557 euro al kg.

Intanto nessun passo indietro da parte di Giorgia Meloni sulle accise: “Invece di spalmare 10 miliardi abbiamo deciso di concentrare le risorse su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”, ha detto in un video pubblicato qualche ora fa sui social. “Ci dicono che abbiamo sbagliato i calcoli, io ho sentito di tutto, io il prezzo della benzina lo sto monitorando. Il dato che è stato pubblicato sul sito ministero Made in Italy era 1.812, un prezzo che ci piacerebbe più basso però quanto cambia rispetto a quello vissuto negli anni precedenti”, ha aggiunto la premier.

“Per tagliare le accise non avremmo potuto aumentare il fondo sulla sanità, la platea delle famiglie per calmierare le bollette domestiche, per i crediti delle pmi: tutte queste misure sarebbero state cancellate per prevedere il taglio della accise”, ha spiegato Meloni. La presidente del consiglio ha poi proseguito: “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”. 

E ancora: “Io sono convinta delle scelte che ho fatto perché penso che fosse più sensato aiutare chi ha il salario basso, chi non aveva un posto di lavoro, chi non riesce a fare la spesa piuttosto che usare le risorse per consentire diciamo a me, parlo di me, che comunque ho uno stipendio di tutto rispetto di pagare la benzina di meno. Questo è un governo che deve fare delle scelte”.  

La presidente del Consiglio ha chiarito anche parte delle critiche emerse in seguito a un filmato in cui lei affermava, in passato, che avrebbe tagliato le accise: “Gira da più parti un video del 2019 nel quale io facendo benzina con la mia auto parlavo della necessità di tagliare le accise sulla benzina e naturalmente non avendo il governo deciso di cambiare la norma del precedente governo che prevedeva che il taglio delle accise sarebbe terminato alla fine di quest’anno si è detto ‘la Meloni è incoerente’ perché in campagna elettorale vi promette alcune cose e poi al governo ne fa altre. Ora siccome io sono una persona abbastanza seria non è un caso che quel video sia del 2019 e non di quest’ultima campagna elettorale”.

Poi con il solito spirito battagliero, la premier ha evidenziato: “Se qualcuno si approfitta” dell’aumento dei prezzi della benzina “bisogna intervenire”. Meloni ha confermato di aver sentito il presidente dell’Autorità Antritrust e il comandante generale della Guardia di Finanza. 

In Cdm si è deciso di rafforzare le sanzioni per chi non rispetta le norme: “Abbiamo fatto una cosa ancora più importante ogni benzinaio oltre all’obbligo di esporre il prezzo alla pompa, deve esporre anche il prezzo medio giornaliero. Sulle distorsioni si può lavorare, ma non mi pare che la situazione sia come è stata raccontata”, ha rimarcato Meloni.

In mattinata l’amarezza di tanti per i provvedimenti del governo era palese: “Vedremo la traduzione in una norma, ma gli annunci dati alla stampa non contengono nulla che abbia effetto sui prezzi”, ha detto in una nota di Roberto Di Vincenzo, presidente della Fegica, Federazione italiana gestori carburanti e affini. “Le accise rimangono tra le più alte del mondo, mentre ladri e trafficanti – gli speculatori internazionali e la criminalità che sottrae ogni anno 13miliardi di euro all’erario italiano – rimangono comodamente al riparo. Semplicemente come al solito, si scarica su altri il compito che non si sa o non si vuole svolgere”, aveva puntualizzato Di Vincenzo.

“I benzinai aggiungeranno un paio di cartelli, ma saranno gli automobilisti a doversi districare nella giungla di numeri che davvero in pochi hanno modo e tempo per decodificare. E come, di grazia, tutto questo avrebbe il potere taumaturgico di far calare i prezzi? Lo ripetiamo: si torni a ragionare seriamente e si utilizzino strumenti efficaci e già disponibili come quello dell’accisa mobile, per dare risposte concrete ai problemi reali delle persone reali. O, altrimenti, se si ha davvero il coraggio di agire con polso fermo, il governo imponga immediatamente il prezzo amministrato“, ha concluso la guida della Fegica.