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Milano blocca la registrazione dei figli di coppie omosessuali

Registrazione figli di genitori omosessuali, a Milano non verranno più registrati i bambini con due madri o due padri. Nei certificati di nascita di un bambino nato in Italia non potranno più essere registrati i genitori dello stesso sesso. Verrà registrato solo il genitore biologico. Sebbene Milano fino a poco tempo fa riconoscesse la genitorialità ad entrambe le parti di una coppia omosessuale, accettando certificati di nascita prodotti all’estero, ora il Governo lo ha vietato. E’ una circolare del ministero dell’Interno a stabilire i nuovi limiti.

La prefettura di Milano già a gennaio 2023 chiedeva l’intervento del Ministero dell’Interno appellandosi alla legge 40 del 2004. La legge, tra i divieti imposti in nome dei diritti dell’embrione, vieta la procreazione medicalmente assistita a coppie omosessuali ed anche la maternità surrogata. In Italia le coppie omosessuali non hanno il diritto alla fecondazione eterologa, quindi al concepimento attraverso l’inseminazione di un donatore, pratica concessa solo alle coppie eterosessuali. Ciò vale per le coppie formate da due donne; per le coppie formate da due uomini, invece, non è possibile ricorrere ad una madre surrogata. Ora questa nuova precisazione introdotta dalla circolare del ministero degli Interni appare come una guerra del Governo alle “famiglie arcobaleno”.

Registrazione figli di genitori omosessuali, il sindaco Sala: “Passo indietro politico e sociale”

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha subito definito le nuove misure come “un passo indietro sul piano politico e sociale”. Nell’incontro con le famiglie arcobaleno, il sindaco ha spiegato: “La registrazione è un atto che ha a che fare con l’apparato legislativo del comune e io non posso esporre un funzionario comunale a rischi personali di natura giuridica“. Secondo Sala, dovrebbe essere proprio il legislatore a consentire con le leggi la registrazione dei figli di genitori omosessuali. Ma finché la situazione non cambierà dai “piani alti”, il sindaco di Milano non può far altro che attenersi alle leggi vigenti.

Nemmeno recarsi all’estero sarà una soluzione con la nuova circolare del ministero dell’Interno: non verranno riconosciuti certificati di nascita esteri per la registrazione dei figli di genitori omosessuali. Inoltre, le pratiche di adozione rimangono sempre un processo lungo e tortuoso, che fa perdere presto le speranze alle famiglie arcobaleno.

L’intervento di Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno

Alessia Crocini, presidente dell’associazione “Famiglie Arcobaleno”, ha così commentato la vicenda: “Il sindaco di Milano ha dovuto cedere al pressing del governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta. Il sindaco Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo. Abbiamo appreso con profondo sconforto la notizia, consapevoli di quanto questo governo si stia adoperando per togliere ogni minimo diritto di cittadinanza alle famiglie omogenitoriali in Italia. Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del governo italiano di bocciare anche la possibilità di un certificato europeo di filiazione, quello che permetterebbe ai figli delle coppie dello stesso sesso il riconoscimento dei propri diritti in tutta Europa“. Sono ben chiari, dalle parole di Alessia Crocini, lo scontento e la delusione nei confronti delle nuove misure volute dal Governo. “I bambini e le bambine con due mamme e due papà esistono già in Italia, i ministri Piantedosi e la premier Meloni se ne facciano una ragione” prosegue Crocini, suggerendo che si tratti di una situazione indegna di un paese civile.

Si tratta della nascita di una nuova battaglia al governo. Una battaglia “politica e sociale”, sostenuta dal sindaco di Milano Giuseppe Sala ma anche, e soprattutto, dalle associazioni come Famiglie Arcobaleno. Quest’ultima, con la portavoce e presidente Crocini, annuncia che “l‘associazione continuerà a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per ottenere i più elementari diritti di cittadinanza per i nostri figli e le nostre figlie“.