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Manovra, l’altolà di Meloni: la premier mette i paletti sugli emendamenti di Lega e Forza Italia

Manovra 2025, la premier Giorgia Meloni detta la linea agli alleati e cerca di ricompattare la maggioranza di governo sull’atto più importante del suo esecutivo per il prossimo anno. Nel vertice di centrodestra, Meloni ha delineato una linea chiara: poche modifiche alla manovra e solo con l’approvazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) sulle coperture. La nota ufficiale al termine della riunione sottolinea un invito a privilegiare interventi condivisi e finanziabili. Tra le richieste non accettate emergono la riduzione del canone Rai, sostenuta dalla Lega, e l’ulteriore taglio dell’Irpef proposto da Forza Italia, considerate al momento non realizzabili.

Manovra 2025: modifiche prioritarie e interventi per categorie specifiche

L’obiettivo della maggioranza è concentrarsi su interventi mirati e fattibili. Fratelli d’Italia, ad esempio, sostiene un bonus per attività extra-scolastiche, mentre sono previste possibili agevolazioni per le famiglie, come un innalzamento delle detrazioni per i figli. Anche l’Ires premiale per incentivare le aziende, misura promossa dal ministro Urso, è sul tavolo.

La nota di Palazzo Chigi, infatti, ribadisce il consenso generale sulla manovra, finalizzata a sostenere sanità, famiglie, lavoratori e il tessuto produttivo nazionale, con un’attenzione a misure migliorative proposte in Parlamento. Il ministro Giorgetti ha il mandato di valutare l’attuabilità di modifiche concordate con tutta la coalizione, tenendo però conto delle necessarie coperture finanziarie.

Gli altri temi caldi: politica estera e nomine

Oltre alla manovra, il vertice ha toccato temi di politica estera, come la questione dell’arresto di Benjamin Netanyahu da parte della Corte Penale Internazionale. Su questo punto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato l’importanza di sostenere la Corte Penale, ma ha sottolineato la necessità di evitare politicizzazioni.

Si è discusso anche del possibile trasferimento a Bruxelles di Raffaele Fitto e delle implicazioni per gli equilibri governativi. Rimane, inoltre, l’incertezza sulla situazione del ministro Daniela Santanchè in seguito al caso Visibilia, con una decisione giudiziaria attesa nei prossimi giorni. Tuttavia, Meloni sembra determinata a non cedere la guida di ministeri chiave a partiti esterni a Fratelli d’Italia.