Oggi, giovedì 9 gennaio 2025, alle ore 11, ha preso il via la conferenza stampa annuale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. La premier ha risposto a domande su diversi temi, come la riforma del premierato, il referendum per l’Autonomia e la liberazione di Cecilia Sala. «Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia. Vietare il “copiaincolla” delle ordinanze non è una limitazione alla libertà di stampa», l’esordio della Meloni, rispondendo alle obiezioni sul giro di vite approvato di recente dal Parlamento.

Oggi la conferenza stampa di Meloni: “Cecilia Sala? Emozione chiamare la madre” | DIRETTA
La liberazione di Cecilia Sala? «Non ho provato un’emozione più grande da quando sono a Palazzo Chigi… Chiamare la madre di Cecilia Sala per annunciare la liberazione di sua figlia è stata un’emozione grandissima». La premier ha descritto il momento chiave della liberazione della giornalista detenuta in Iran. La Meloni ha spiegato poi quanto sia stata complessa la trattativa con lo Stato islamico, dove «occorre muoversi con cautela, vista la presenza di 500 italiani». Riguardo la possibilità di un accordo tra il governo italiano e Starlink, l’azienda di Elon Musk, per la fornitura di un sistema di gestione e tutela di dati e comunicazioni, la Meloni ha rivelato: «Non ho mai parlato di questo con Musk. E non è mio costume usare il ‘pubblico’ per fare favori agli amici. Questo è un dibattito sulla sicurezza nazionale: rispetto a Starlink non ci sono alternative pubbliche per l’Italia e l’Ue».

Le parole su premierato, caso Belloni, referendum sull’autonomia
La premier Meloni ha smentito malumori con l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, capo dei Servizi segreti uscente, che le aveva consegnato la lettera di dimissioni «prima di Natale». Per lei «c’è massima stima e rispetto», ha dichiarato la presidente del consiglio. Poi la premier ha annunciato che «a capo del Dis andrà il prefetto Vittorio Rizzi, funzionario di Stato di prim’ordine». Alla domanda successiva sul premierato la leader di FdI ha affermato: «Io vorrei arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato ed una legge elettorale tarata su questo. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no». La Meloni si è detta contraria a rimpasti. Salvini al Viminale? «Sarebbe un ottimo ministro dell’Interno. Ma ne abbiamo già uno, ottimo: Matteo Piantedosi», ha esclamato. E riguardo le possibili dimissioni della ministra Daniela Santanchè, in caso di un rinvio a giudizio di quest’ultima, la premier ha risposto: «Valuteremo al momento e ne parlerò con lei». Ad un certo punto è arrivata anche una battuta su Mario Draghi: «Io più sintetica di lui nelle risposte? No», ha detto la premier, per poi rimarcare: «Io ho aggiunto delle cose, lui non lo faceva».





