«Bisogna lavorare sull’Europa, costruire di nuovo l’Europa». Così Mario Draghi, l’ex presidente della Banca Centrale Europea (BCE), durante la sua partecipazione come ospite d’onore al World Investment Forum di Amundi, in cui ha presentato quella che è la sua visione sul futuro dell’Ue. Da pragmatico sognatore (si perdoni l’ossimoro) l’italiano più stimato all’estero ha spiegato a quali imminenti sfide i leader europei non possono sottrarsi. Ne va del destino dei giovani, dell’economia globale.

Amundi, Draghi: «È il momento di costruire la nuova Europa»
Nell’intervista condotta da Valérie Baudson, ad del colosso del risparmio gestito francese, l’ex premier ha ricordato i quattro grandi impegni a cui deve far fronte l’Ue: la guerra in Ucraina, l’inflazione galoppante, la Cina e l’intelligenza artificiale. Dal modo con cui verranno affrontate tali difficili battaglie si decideranno le sorti dell’Europa: essa potrà restare un’unione fondata su quei valori che l’hanno sempre contraddistinta oppure solamente un mercato unico. Da qui l’esortazione ai politici: «Lavorate per costruire la nuova Europa, è questo il momento. Non c’è sufficiente consapevolezza di questa urgenza, in molti Paesi, come in Italia e in Francia, molta gente pensa che vada bene fare qualcosa qui e là, andando avanti con l’approccio incrementale. Ma c’è un fattore nuovo. Ed è che l’Europa nella sua storia non ha mai avuto così tante questioni sovranazionali da affrontare: la transizione energetica, il bisogno di una difesa unita e forte, i flussi migratori, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione». Per Draghi «sono tutte sfide che i Paesi membri non possono affrontare da soli, e il modo in cui le gestiranno insieme, con un metodo di decisione condiviso, definirà la strada che prenderà l’Europa».
In altre parole «o siamo capaci di ridefinire politicamente l’Europa o dovremmo abbandonare ogni sogno di Unione, restando un mercato comune, il che va bene ma è un ritorno al passato», ha spiegato l’ex premier. I capi di stato non possono voltarsi dall’altra parte: la transizione energetica, i flussi migratori e l’integrazione dell’Ucraina nell’Ue sono le principali urgenze. Col solito aplomb, Draghi ha detto infatti: «Difficile dire come si assesteranno le cose senza avere la palla di cristallo. Le cose visibili sono guerra, inflazione, Cina e Intelligenza artificiale, come le gestiremo determinerà il nostro futuro».

«L’Unione Europea è stata creata su valori di libertà, protezione dei diritti umani e solidarietà»
«Sulla guerra, l’Ue non ha alternativa a vincerla, e vincerla implica tenere insieme tutti i pezzi, anche se non è facile. L’Unione Europa è stata creata sui valori di libertà, protezione dei diritti umani e solidarietà: tutti questi valori sono stati violati da Putin con l’invasione dell’Ucraina, quindi se la perdessimo la guerra, la prima cosa che succederebbe è che l’unione politica dell’Europa non ci sarebbe più. Per questo bisogna avere un potere deterrente forte con la Russia, ricostruire l’Ucraina e integrarla in Europa», ha detto con forza l’ex numero della Bce.

Le quattro sfide da affrontare secondo Draghi: inflazione, guerra, Cina e intelligenza artificiale
Mario Draghi ha sottolineato che «non ci sono alternative ad abbassare l’inflazione», che resta su livelli elevati in tutta Europa. Le banche centrali «devono fare quello che stanno facendo». Replicando ad una domanda sul target di inflazione fatta dal ceo di Amundi Baudson, l’ex numero uno della Bce ha precisato: «Non vedo neanche ragioni per cambiarne l’ancoraggio (attualmente al 2% in Europa e negli Usa, ndr). Anche a me chiedevano ogni volta di cambiare l’ancoraggio, quando l’inflazione era a zero. Ma non lo abbiamo mai fatto allora non vedo perché farlo ora: se cambi perché non sei in grado di raggiungere gli obiettivi la tua credibilità è intaccata». Parlando sempre dell’attuale situazione economica e delle conseguenze del lungo conflitto tra Mosca e Kiev, Draghi ha ribadito che le sanzioni alla Russia «hanno funzionato», anche se sarebbe stato meglio «un price cap immediato», in modo da non finanziare Putin nella prima fare dell’invasione russa dell’Ucraina.

Amundi, Draghi svela retroscena sull’incontro con Musk
Infine, qualche parola sull’Intelligenza artificiale e sul recente incontro che Draghi ha avuto, a Roma, con Elon Musk, patron di Tesla. Le foto del banchiere con l’uomo più ricco del mondo sono state pubblicate sul settimanale «Chi» e hanno suscitato parecchio clamore. «A un grande protagonista tre giorni fa ho chiesto: con quanta velocità l’Ai diventerà importante? Sai, io sono anziano e forse non sarò più qui. Lui mi ha risposto: succederà in fretta, sarà molto importante e la cosa più importante sarà trovare tutta la gente di cui il mondo avrà bisogno per le trasformazioni legate alla diffusione dell’Ai».





