Nel governo Meloni si continua a litigare sugli emendamenti alla manovra 2025, con Lega e Forza Italia che continuano ad andare per la loro strada. L’ultimo motivo di scontro è il canone Rai: la Lega vorrebbe confermarlo a 70 euro, mentre nella Legge di Bilancio è previsto che esso torni a 90 euro. Per il partito di Antonio Tajani, che in queste ore sta presiedendo il G7 a Fiuggi, si tratta di una mossa per affossare la tv pubblica, già indebolita da un forte calo di ascolti.
Leggi anche: Manovra, l’altolà di Meloni: la premier mette i paletti sugli emendamenti di Lega e Fi

Canone Rai, scontro tra Lega e Forza Italia
“Il taglio del canine Rai non serve a niente. Noi non siamo d’accordo, perché se fai il taglio poi si danno alla Rai 400 milioni che sono dei cittadini, quindi se non è zuppa è pan bagnato”, ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri, durante la trasmissione ‘Un giorno da pecora’. Dello stesso avviso il senatore azzurro Dario Damiani, che dice: “Nel vertice di ieri è stato chiesto che i temi divisivi vengano accantonati e messi da parte. È stato sancito ieri dal vertice stesso che il tema del canone Rai è divisivo. Noi continuiamo a manifestare la nostra contrarietà, perché se abbassi il canone Rai sempre dai cittadini devi prendere i 430 milioni di euro. La Lega ritiri l’emendamento”.

Cattaneo: “Un taglio da 20 euro all’anno sul canone Rai non cambia la vita alle famiglie”
Su “Repubblica” oggi Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti di Forza Italia, in un’intervista ha confermato le tensioni con la Lega: “Si sa come la pensiamo. Non ha senso abbassare il canone Rai. Il servizio pubblico va rilanciato come la Bbc. E servono risorse. Venti euro in più all’anno per famiglia non cambiano la vita agli italiani”. Lo stesso ha dichiarato: “Il servizio pubblico televisivo va rilanciato, come la Bbc. Troveremo la quadra con la Lega. Ora meno tasse sul ceto medio”. La palla ora passa alla premier Giorgia Meloni, che stando alcuni retroscena si è indispettita con i suoi vice, perché dall’esterno si continua a dare un messaggio di disunità. C’è un clima da pre-rimpasto, secondo le voci più preoccupate nella maggioranza: fanno gola le deleghe di Raffaele Fitto e si attende a gennaio la decisione sulla ministra del Turismo Daniela Santanchè sul presunto falso in bilancio nel caso Visibilia.





