Mentre prosegue il processo di rimozione collettiva sul Covid, l’OMS nel silenzio generale prosegue nel suo piano di esautoramento della sovranità degli Stati in materia sanitaria, prefigurando quella che possiamo chiamare a tutti gli effetti una dittatura. Silenzio generale che caratterizza anche l’attività dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonostante un congresso mondiale appena terminato e nonostante, appunto, l’altissima posta in gioco.
Se pochi media coraggiosi finora ne hanno accennato, ci sono state anche in Italia alcune importanti iniziative per tentare di smuovere la coltre di nebbia abilmente diffusa per cercare di nascondere decisioni che hanno una portata enorme sulle libertà individuali in materia di salute e di tutela della privacy. Una di queste è stata il congresso promosso dall’ordine degli Avvocati di Treviso e organizzato dall’avvocato Alberto Poli e dal Dott. Gianni Sardeo e tenutosi qualche giorno fa (il 31 maggio) all’Hotel Fior di Castelfranco Veneto.
“Prospettive dell’OMS da ente di orientamento a governo mondiale? I rischi del nuovo trattato pandemico e degli emendamenti ai regolamenti sanitari internazionali” era il titolo dell’assise, moderata dal condirettore de “La Verità” Massimo de’ Manzoni, che ha visto il contributo, oltre che degli organizzatori, di relatori con una conoscenza approfondita delle questioni trattate. Alessio Fortunati, biologo molecolare, ricercatore e saggista, ha parlato dell’evoluzione dell’OMS da istituzione sanitaria a organo giuridico, con una dettagliato excursus storico che ha ricordato (a proposito di rimozione della memoria…) come è nata e quali poteri ci sono dietro l’OMS. Laura Tedori, biologa, già dirigente di ricerca ENEA e già docente presso Università di Tor Vergata e La Sapienza di Roma è intervenuta sugli emendamenti ai regolamenti e sul trattato pandemico dell’OMS. Di rilievo l’intervento del dottor Alberto Donzelli, medico che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia Covid per l’impegno come coordinatore della Commissione medico-scientifica indipendente che ha ripercorso le tappe della progressiva degenerazione dell’OMS. A chiudere la partecipata assise, un intervento più tecnico in materia legale sulla potestà normativa dell’OMS tenuto dal sostituto procuratore generale presso la corte d’Assise di Cagliari Dott. Sergio De Nicola e infine il contributo di analisi di Daniele Trabucco, Professore strutturato di Diritto Costituzione, SSML San Domenico di Roma – Unidolomiti, su “Il Trattato pandemico dell’OMS e la questione della sovranità degli Stati”.
L’apertura dei lavori a Conegliano, con le parole dell’avvocato Alberto Poli, ha ben inquadrato la portata di quel che sta accadendo, nel silenzio generale, alle politiche sanitarie internazionali. Non c’è solo il trattato pandemico OMS, per il quale per ora c’è stata una fumata nera: i regolamenti sanitari internazionali della stessa OMS e il regolamento sanitario europeo 2371 del 2022 aprono la strada ad una pesante limitazione della sovranità degli Stati in materia di tutela della salute dei cittadini, ha affermato Poli. Tanto più che, come ha ben osservato de’ Manzoni, il trattato pandemico OMS non è stato approvato – per il momento – per ragioni di natura economica, ma niente lascia pensare che la direzione già tracciata dai regolamenti internazionali venga abbandonata. Andiamo verso una dittatura sanitaria dell’OMS? E’ lecito coltivare questo dubbio.
Dietro a tutto questo, come sempre, ci sono interessi potenti e un fiume di denaro. Come ha ricordato a Castelfranco Alessio Fortunati, dietro l’OMS c’è sempre stato un fiume di denaro e il suo primo finanziatore non sono stati gli Stati sovrani, ma un privato. L’Organizzazione mondiale della sanità nasce infatti dal filantropismo del magnate del petrolio Rockfeller, precursore dell’industria farmaceutica moderna come trasformazione dell’oro nero in medicine. L’OMS è stata plasmata dalla Fondazione Rockfeller che l’ha finanziata per anni, così come oggi è sostenuta da un altro ente benefico privato, la fondazione Bill e Melinda Gates. “Quando la medicina – osserva Fortunati – diventa di regime, si stacca dalla ricerca ed entra in un meccanismo non più funzionale al benessere individuale e collettivo, ma funzionale agli interessi delle cosiddette fondazioni benefiche”. E di altri interessi economici, aggiungiamo noi.
L’accordo per un sistema di sorveglianza sanitaria tra Fondazione Rockfeller e OMS è del 2022, a pandemia Covid appena terminata. E’ questo il passo iniziale, sostenuto da 300 milioni di dollari di finanziamento, che porta poi alla revisione dei regolamenti sanitari internazionali. Quali sono i pericoli di queste novità normative targate OMS? Secondo Fortunati e tutti gli osservatori critici delle politiche sanitarie globali, il rischio concreto è quello di una “sorveglianza genomica” come strumento per affrontare le pandemie. Sarebbe la strada per una mappatura o meglio “schedatura” genetica dei cittadini-pazienti, che apre scenari onestamente inquietanti: dove vanno a finire i dati genetici delle persone? Chi ci dice che saranno utilizzati soltanto per la prevenzione di più gravi conseguenze in occasione di eventi pandemici?
In sostanza, l’OMS con il piano pandemico ma ancora prima con i nuovi regolamenti sanitari e con il sistema di sorveglianza genomica di cui abbiamo detto sta chiedendo agli Stati sovrani pieni poteri in materia sanitaria. Ha osservato Laura Teodori come all’art. 3 del regolamento sanitario OMS del 2015, nelle ultime stesure vengano eliminate le parole “dignità” e “risposte non vincolanti”: gli Stati devono obbedire, e chissenefrega se i cittadini non sono d’accordo e se la dignità (dei malati, di chi potrebbe diventarlo) diventa un optional. Inoltre, gli Stati dovranno aumentare la produzione di farmaci e dispositivi medici su richiesta dell’OMS senza possibilità di scelta autonoma. E sempre nel regolamento si afferma che le disposizioni riguardano tutti i rischi che hanno un potenziale impatto per la salute e non semplicemente come indicato prima i “rischi per la salute pubblica”. Più chiaro di così…
Come è possibile che tutto questo avvenga senza che gli Stati sovrani non si ribellino? E’ ancora presto per dirlo, ma ricordiamo sempre le implicazioni economiche di questi cambiamenti e gli interessi trasversali che sono emersi, non soltanto nel corso della recente pandemia. il costituzionalista Trabucco ha osservato a Castelfranco come nella bozza di trattato pandemico OMS, per ora rimasta tale, manchi clamorosamente una clausola di salvaguardia dagli interessi privati. E come, altrettanto clamorosamente, il testo affermi la sovranità degli Stati ma la condizioni al fatto che non causi danni agli altri, di fatto annullandola in caso di pendenze. Insomma, si verrebbe a certificare una responsabilità internazionale degli Stati qualora non rispettassero le best practice OMS in caso di pandemie (leggi campagne vaccinali, lockdown, ecc.).
Che succede dunque ora? La ratifica del trattato pandemico OMS, anche se saltata al congresso di Ginevra, appare scontata. Questo perché i regolamenti sanitari internazionali già ora vigenti sono vincolanti, a meno che gli Stati non comunichino il proprio dissenso entro un tempo stabilito. Dissenso che per ora non ci risulta sia stato espresso da nessuna autorità statale né in Europa né negli Stati Uniti, nonostante le voci di allarme che circolano nella comunità scientifica e autorevolmente esposte nel congresso di Castelfranco Veneto. Ci attende una lunga battaglia per l’informazione in cui il nostro ruolo, di cittadini, giornalisti, pazienti, è fondamentale.





