Ad Alpignano, in provincia di Torino, un ex bar legato alla criminalità organizzata rinasce come simbolo di giustizia e memoria. Si chiama “Casa della legalità Lea Garofalo” il nuovo spazio inaugurato in via Venaria 18, un tempo centro di attività illecite come usura, truffe e ricettazione, oggi restituito alla cittadinanza grazie all’azione dello Stato.
L’immobile, confiscato alla mafia, è stato affidato ufficialmente all’Associazione Calabresi per la legalità, vincitrice del bando pubblico promosso dal Comune di Alpignano. Un segnale forte, che dimostra come i beni sottratti alla criminalità possano trasformarsi in presìdi di cultura e impegno civile.
Un incubatore culturale per contrastare la criminalità organizzata
L’obiettivo è ambizioso: trasformare l’edificio in un centro di attività culturali e sociali capaci di generare anticorpi contro l’infiltrazione mafiosa. Non a caso, la struttura è stata dedicata a Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta per aver denunciato i traffici del suo ex compagno.
«Lea ha sconfitto un intero clan da sola», ha ricordato commossa la sorella Marisa Garofalo durante l’inaugurazione. «Oggi è simbolicamente tornata in una casa che un tempo apparteneva alla ‘ndrangheta. Per me, questa è anche casa di Lea». Un luogo che rappresenta il riscatto dopo anni vissuti sotto protezione e in fuga, proprio per sfuggire all’organizzazione mafiosa.
L’impegno delle istituzioni e il messaggio ai giovani
Alla cerimonia erano presenti gli studenti delle classi 2D e 3E della scuola media Tallone di Alpignano e i ragazzi del Consiglio comunale di Caselette. A loro si è rivolto il sindaco Steven Palmieri con un appello accorato: «Non accettate mai la cultura dell’omertà o della scorciatoia, abbiate fiducia nello Stato e in voi stessi».
Anche il vicesindaco e assessore alla legalità Anna Maria Scrima ha evidenziato il valore istituzionale dell’iniziativa: «Tutto questo è stato possibile grazie a forze dell’ordine, magistratura e amministrazioni comunali che ritengono doveroso restituire questi beni alla collettività».

Il ruolo dell’Associazione Calabresi per la legalità
L’iniziativa rappresenta un punto di arrivo ma anche di partenza per l’Associazione Calabresi per la legalità, da oltre 12 anni impegnata nella promozione della cultura della giustizia attraverso eventi e testimonianze. «Siamo orgogliosi di questo traguardo, in perfetta sintonia con i valori della nostra associazione», ha dichiarato il presidente Pasquale Lo Tufo.





