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Ue, l’Italia perde una presidenza di commissione a Strasburgo

Dopo il pasticcio italiano sull’elezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue si temeva che il nostro Paese potesse essere messo ai margini. Rischio irrilevanza l’ha chiamato qualcuno e non aveva proprio torto. I primi contraccolpi cominciano a farsi vedere: non soltanto la Lega, che appartiene al gruppo di estrema destra dei Patrioti è stata tagliata fuori da tutti gli incarichi. Al Parlamento europeo l’Italia ha ottenuto una sola presidenza di commissione, quella del dem Antonio Decaro. Secondo quanto riportato da «Repubblica», nessuna andrà a Forza Italia, che nella scorsa legislatura aveva la presidenza della commissione Affari costituzionali con Salvatore De Meo.

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Dal partito di Antonio Tajani, che è dentro la maggioranza Ursula bis, si minimizza. “Spiegano che la mancata presidenza di commissione (il Ppe, primo gruppo, ne ha avuto in tutto ben otto) è una scelta maturata nel gioco degli equilibri interni al Partito popolare europeo, che nella ripartizione dei ruoli usa il metodo scientifico d’Hondt. Nella scorsa legislatura Forza Italia aveva la presidenza della commissione Affari costituzionali, ora fa sapere di aver avuto due incarichi in più della volta precedente, anche se non una presidenza di commissione”, scrive Stefano Baldolini. In cambio di quest’ultima, si legge su «Repubblica», il Ppe ha deciso di indicare l’eurodeputato Massimiliano Salini come vice di Manfred Weber. Le altre cariche sono la vicepresidenza della commissione Bilancio per Caterina Chinnici, la delegazione Ue-Nato con Salvatore De Meo e Ue-Asia centrale con Giusi Princi.

Licia Ronzulli: “Non credo sia una strategia per punire il no di Meloni a von der Leyen”

“Quando non si sanno rispettare le regole del club, arriva poi il conto da pagare”, ha dichiarato il capogruppo al Senato di Italia viva Enrico Borghi. Toni aspri dalla Lega che parla di “furto” delle presidenze e delle vicepresidenze delle commissioni ai danni dei Patrioti e di “attentato alla democrazia”. Licia Ronzulli (Forza Italia) ha commentato così la notizia: “Non sono strategie più grandi, l’Italia non è isolata come si vuole raccontare, al punto che Costa il suo primo appuntamento lo fa in Italia dalla Meloni, che gli aveva votato contro”.