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Tajani chiede a Netanyahu una tregua: “Troppi morti”

Antonio Tajani ha rilasciato una lunga intervista al direttore de “Il Foglio” Claudio Cerasa in cui ha fatto capire che l’estate che si sta concludendo non è trascorsa invano. A detta del ministro degli Affari Esteri nelle prossime settimane la posizione di Forza Italia su alcuni temi sarà chiara. L’allusione ovviamente al tema dell’immigrazione e allo ius scholae: “Nel programma che abbiamo presentato alle elezioni, nel 2022, abbiamo scritto con chiarezza che il centrodestra, in caso di vittoria elettorale, avrebbe favorito l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari. Io penso che oggi lo ius scholae possa aiutare a centrare questo obiettivo, rivedendo alcuni automatismi sbagliati che esistono oggi e introducendo un principio di civiltà che possa aiutare a portare avanti un sano principio di un’inclusione sociale nel nostro paese”, ha spiegato il vicepremier Tajani.

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Tajani chiede a Netanyahu una tregua: “Troppi morti”

Conversando con “Il Foglio”, Antonio Tajani ha chiarito anche i suoi obiettivi: “Io sono convinto, straconvinto, che questo governo andrà avanti fino alla fine della legislatura. E sono convinto che stare attaccati al centro, come facciamo noi, sia il modo migliore per far crescere il centrodestra. Non voglio andare a sinistra, voglio prendere i voti potenziali di una parte del centrosinistra prima che vadano stabilmente di là. Questo è quello che sto cercando di fare”. Il ministro ha illustrato le urgenze del suo partito: “Un centrodestra moderno è quello che si fa carico con responsabilità dei problemi di un paese ed è quello che cerca di stare con i piedi per terra offrendo un’alternativa pragmatica ad alcuni problemi reali che non possono essere usati utilizzando solo il megafono della propaganda. Dal mio punto di vista, nella prossima legge di Bilancio Forza Italia ha tre priorità. La prima: utilizzare i soldi che saranno disponibili per intervenire, con più forza rispetto al passato, sul cuneo fiscale e sull’Irpef. La seconda: tornare a offrire agli under 35 delle condizioni migliori rispetto a quelle attuali per poter aprire un mutuo. Terzo: aiutare le madri, nel nostro paese, rafforzando il più possibile il sostegno alla maternità anche per i lavoratori autonomi e le partite Iva”.

Ue, il vicepremier è ottimista per Raffaele Fitto

Quanto all’Ue, Tajani si dice ottimista per Raffaele Fitto, “l’uomo giusto al posto giusto”. Come pure è ottimista per il peso che potrebbe avere l’Italia nella prossima Commissione europea, “stiamo lavorando bene, la nostra premier sta lavorando benissimo, il nostro partito, che ha votato von der Leyen, sta lavorando bene, anche per smussare gli angoli del dialogo europeo, e sono convinto che molti editoriali che ho letto in queste settimane sull’isolamento del nostro paese in Europa potrebbero essere riscritti, e qualcuno si imbarazzerà di ciò che ha scritto sul dilettantismo presunto di questo governo”. Il ministro ha poi aggiunto: “L’Italia è europeista, non può essere altrimenti, e ogni dettaglio della contemporaneità ci dice e ci suggerisce che il nostro paese, per crescere, competere, contare, ha bisogno di più Europa non di meno Europa”. Tajani ha detto che l’Italia continuerà a sostenere Kiev: “Noi vogliamo aiutare l’Ucraina a difendersi, ma non vogliamo che in nessun modo il nostro aiuto all’Ucraina possa trasformarsi in una guerra contro la Russia. Non siamo pacifisti ipocriti, sappiamo che per difendere la pace serve armare chi si difende, non solo sventolare bandiere bianche, ma sappiamo anche che per difendere la pace occorre tenere aperta una finestra di dialogo ed è quello che proveremo a fare”.

Tajani chiede a Netanyahu un “cessate il fuoco”

A proposito del conflitto in Israele, Tajani ha detto: “La comunità internazionale, quando si parla del conflitto in medio oriente, non dovrebbe mai scordare, neppure per un istante, chi è l’aggredito e chi è l’aggressore, ed è incredibile che ci sia qualcuno che consideri il terrorismo di Hamas come il simbolo di una resistenza legittima contro il presunto invasore. Ma una volta stabilite le coordinate bisogna anche chiedersi che destino possa avere la campagna di Israele a Gaza. Lo dico da amico di Israele: ci sono troppi morti, ci sono troppi palestinesi uccisi, non si vedono un’uscita e una direzione possibili e per questo gli sforzi della comunità internazionale dovrebbero essere sempre di più rivolti a chiedere al premier israeliano di lavorare per una tregua, un cessate il fuoco: non si può più aspettare”. Il ministro ha poi aggiunto: “Noi siamo contro tutti i totalitarismi. Siamo, con forza, contro il totalitarismo putiniano. Con forza, siamo contro il totalitarismo incarnato da Hamas. Siamo, con forza, contro una dittatura come quella di Maduro, e trovo preoccupante che vi sia una richiesta di arresto, del tutto ingiustificata, per il leader dell’opposizione del Venezuela. Noi siamo contro tutti i fascismi del presente. Senza sconti e senza se e senza ma. Mi chiedo se tutta l’opposizione che ogni giorno accusa i suoi avversari di essere titubanti sul tema dell’antifascismo possa considerarsi fino in fondo distante come lo siamo noi da tutti gli estremismi del presente. Sarebbe bello poter dire di sì, ma qualche dubbio mi resta, e a voi?”.

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