Sventola il Tricolore accanto alla bandiera europea. E sfilano, tra sorrisi e simboli, i protagonisti della giornata: la giacca fucsia di Ursula von der Leyen, la cravatta blu di Sergio Mattarella, come il fondale della Commissione Europea. Una palette pensata o un caso fortuito? Comunque sia, la foto ufficiale parla chiaro: tra Italia e Unione Europea c’è intesa.

Il discorso di Mattarella: “Costruzione europea, nostro orgoglio”
È il secondo e ultimo giorno di visita del presidente della Repubblica Mattarella a Bruxelles, ma le sue parole pesano come macigni. Di fronte ai 27 commissari (inclusa la presidente e la nuova Alta rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas) Mattarella ringrazia per l’incontro in un momento che definisce “storico e decisivo per la nostra Unione”. Ma non si limita ai ringraziamenti. Da tempo il capo dello Stato denuncia “lacune e ritardi” nell’azione europea, eppure oggi sceglie di mettere l’accento sull’orgoglio di un progetto comune, costruito passo dopo passo da tutti i Paesi membri. Una riflessione che affonda le radici nella consapevolezza del presente: “Un frangente inquieto, segnato da guerre e instabilità”. L’invasione russa dell’Ucraina, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti di Trump: eventi che scuotono l’ordine mondiale e chiedono risposte rapide e solide.
L’appello: “Difendiamo un ordine fondato sulle regole”
In un’Europa sempre più esposta, Mattarella richiama con forza la necessità di tutelare un ordine internazionale basato sul diritto, capace di rispettare popoli, nazioni e istituzioni. Per non perdere prestigio e autorevolezza, avverte, l’Unione deve diventare più concreta, più trasparente, più efficiente. Solo così potrà guadagnare il consenso dei suoi cittadini. “Tanto più le istituzioni comunitarie saranno efficaci nelle risposte, tanto più rafforzeranno il legame con i popoli europei”, afferma Mattarella con il tono calmo di chi, però, lancia un segnale d’allarme.

Valori da difendere: ambiente, equità, sicurezza
Quali valori? Prosperità economica, stato di diritto, giustizia sociale, istruzione, coesione. E poi la gestione intelligente delle migrazioni, un welfare moderno e, soprattutto, una priorità che il Presidente sottolinea più volte: la sicurezza contro le minacce esterne. Un’Europa che protegge e che non si fa cogliere impreparata, questo è l’orizzonte indicato dal Colle.
La risposta di von der Leyen: “Lei è uno di noi, europeo nel cuore”
A raccogliere l’appello, con tono cordiale ma risoluto, è Ursula von der Leyen, che accoglie Mattarella con parole in italiano: “Benvenuto, caro Presidente. La accogliamo non solo come statista, ma come un europeo nel cuore”. Poi cita un passaggio di un precedente discorso del capo dello Stato, pronunciato a Coimbra, in Portogallo: “Due settimane fa lei ha detto: ‘Nessun dorma’. Noi abbiamo ascoltato il suo appello e oggi discuteremo come possiamo rispondere.”
Missione europea: Costa, Fitto, Metsola e gli eurodeputati italiani
Il viaggio di Mattarella a Bruxelles non si è limitato al Palazzo Berlaymont. Dopo aver incontrato martedì il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa e il vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto, il capo dello Stato ha chiuso la visita con due appuntamenti chiave:
- un colloquio con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola
- e un incontro con la delegazione degli eurodeputati italiani.
Segnali di un’Italia che c’è, che vuole contare e che – grazie anche alla voce autorevole del suo Presidente – ribadisce il proprio impegno a costruire un’Europa all’altezza delle sfide globali.





