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“Bussola per la competitività”, Von der Leyen: “Seguiamo Draghi, il mondo non ci aspetta”

“La Bussola per la competitività trasforma le eccellenti raccomandazioni del report Draghi in una tabella di marcia. Ora abbiamo un piano. Abbiamo la volontà politica. Ciò che conta sono la velocità e l’unità. Il mondo non ci aspetta. Tutti i Paesi membri sono d’accordo. Trasformiamo il consenso in azione”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando il documento programmatico per rilanciare il continente. “L’Europa ha tutto ciò che le serve per avere successo nella corsa verso la vetta. Ma, al contempo, dobbiamo correggere i nostri punti deboli per recuperare competitività”, ha evidenziato sempre la von der Leyen.

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“Bussola per la competitività”, Von der Leyen: “Seguiamo Draghi, il mondo non ci aspetta”

I Socialisti e Democratici bocciano la “Bussola della competitività”, osservando che “non riesce a fornire soluzioni alle sfide attuali e future e si nasconde dietro il mantra della semplificazione, un potenziale passo indietro rispetto agli standard europei”. La leader S&D Iratxe García chiede invece “una vera strategia al servizio della nostra economia, dei cittadini e dell’ ambiente, invece di smantellare i pilastri fondamentali del progetto Ue. Tra gli elementi mancanti, una strategia combinata per stimolare gli investimenti e raggiungere un’agenda molto impegnativa in un contesto geopolitico altamente impegnativo”. La Confederazione dei sindacati Ue annuncia che “non accetterà l’invito alle parti sociali europee contenuto nel documento a sottoscrivere la sua proposta” . Per questo i sindacati chiedono ora un incontro urgente con la Presidente Ursula von der Leyen. 

Quali sono i tratti principali della “Bussola della competitività”?

Quali sono i tratti principali della “Bussola della competitività”? I cardini sono sostanzialmente quattro: deregulation con un taglio della burocrazia fino al 35% per aziende e Pmi, decarbonizzazione e innovazione per colmare il divario con Stati Uniti e Cina. L’Ue dovrà essere in grado di gestire al meglio il potenziale dell’intelligenza artificiale. Nel documento programmatico per il nuovo mandato di Ursula von der Leyen, l’Europa, sulla scia delle indicazioni dell’ex premier italiano Mario Draghi, punta innanzitutto a “riaccendere il suo motore dell’innovazione”. Tra le misure spiccano le gigafabbriche dell’IA “per guidare lo sviluppo e l’adozione industriale dell’IA in settori chiave”. Bruxelles “presenterà piani d’azione per materiali avanzati, tecnologie quantistiche, biotecnologie, robotica e spazio”. L’attenzione è rivolta in particolare alle start-up, con una proposta in arrivo anche per il cosiddetto 28esimo regime giuridico che semplificherà le norme in vigore, “compresi gli aspetti rilevanti del diritto societario, dell’insolvenza, del lavoro e del diritto tributario”, consentendo alle aziende di “beneficiare di un unico insieme di norme ovunque investano e operino nel mercato unico”, si legge nel documento.

L’approccio, come scrive l’«Ansa», sarà definito nel Clean industrial deal in arrivo il 26 febbraio 2025, quando giungerà anche un piano d’azione per abbassare i prezzi elevati dell’energia.