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Bufera su La Russa per l’omaggio al Msi

Polemiche in salsa italiana, verrebbe da dire. Non solo Isabella Rauti, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si è sentito di celebrare la fondazione del Msi, costituito il 26 dicembre del 1946. Ricordando il padre, l’esponente di FdI ha scritto su Instagram “che fu lui fra i fondatori del Movimento sociale italiano in Sicilia e che scelse il Msi per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”. Durissima la reazione del Partito Democratico, che ora chiede le dimissioni di entrambi.

«La Russa esalta il MSI, partito neofascista e i suoi fondatori. Il Presidente del Senato della Repubblica nata dalla Resistenza non può mortificare la Costituzione antifascista. Zero senso delle istituzioni. Svilita la seconda carica dello Stato. Si dimetta», l’attacco dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini. «Con tutto l’umano rispetto per i padri di Isabella Rauti e Ignazio La Russa le loro uscite nostalgiche verso il Msi sono gravi. Chi rappresenta le Istituzioni non può non ricordare che le radici democratiche del Paese e la nostra Costituzione sono antifasciste», ha evidenziato la capogruppo dei senatori dem Simona Malpezzi. Altrettanto netta la posizione dell’esponente dem Emanuele Fiano: «In questi giorni l’esaltazione dell’Msi, partito fondato dai fascisti reduci di Salò, come Almirante e Romualdi, è ormai ai massimi livelli, qui la seconda carica dello Stato. E voi? Ex colleghi in Parlamento? Tutti zitti?».

Sulla questione è intervenuta anche Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane: «Si celebrano oggi i 75 anni dalla promulgazione della Costituzione repubblicana, l’affermazione della nostra democrazia antifascista. Eppure c’è chi ritiene di esaltare un altro anniversario – quello della fondazione del Msi – partito che, dopo la caduta del regime fascista, si è posto in continuità ideologica e politica con la Rsi, governo dei fascisti irriducibili che ha attivamente collaborato per la deportazione degli ebrei italiani. Grave che siano i portatori di alte cariche istituzionali a ribadirlo, legittimando quei sentimenti nostalgici».

Anche l’Anpi condanna il post: «Con tutto il rispetto per i suoi affetti familiari, l’Onorevole La Russa non ha ancora capito che è il Presidente del Senato della Repubblica antifascista e non il responsabile dell’organizzazione giovanile del Msi. Il suo post è uno sfregio alle istituzioni democratiche», le parole del presidente dell’associazione nazionale partigiani, Gianfranco Pagliarulo.

Una prima risposta è arrivata dal senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo: «La sinistra, sempre più lontana dalle esigenze e dai problemi degli italiani, nella sua ossessiva ricerca del nemico oggi lancia i suoi strali contro alcuni esponenti di FdI “colpevoli” di aver ricordato una pagina della storia repubblicana come la fondazione del Msi. Bisogna ricordare a chi oggi prova ridicolmente di mettere alla gogna importanti esponenti della nostra forza politica, che il Movimento sociale e’ stato un partito nato nell’Italia Repubblicana che ha caratterizzato la sua intera esistenza nell’ottica di una pacificazione nazionale, per il rispetto dei valori costituzionali e delle dinamiche parlamentari, per poi evolversi in Alleanza nazionale, già preconizzata anni prima da Almirante con il progetto della destra nazionale». 

A seguire una replica dello stesso La Russa, attraverso il suo portavoce: «Mi domando se chi strumentalmente sta polemizzando contro il Presidente del Senato abbia veramente letto il suo post. La piena adesione del Msi alla democrazia e al  Parlamento è storia e nessuno può negarla».