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Accordo Ue-Usa sui dazi, Meloni prudente: “Servono chiarimenti”

Un’intesa giudicata positivamente, ma con molti nodi ancora da sciogliere. Giorgia Meloni ha commentato con cautela l’accordo annunciato tra Unione Europea e Stati Uniti in materia di dazi commerciali, riconoscendone il valore politico ma sottolineando l’urgenza di approfondirne i contenuti tecnici. A margine del vertice Onu sui Sistemi alimentari in corso ad Addis Abeba, la presidente del Consiglio ha parlato con i cronisti del dossier transatlantico più caldo degli ultimi mesi.

Un’intesa di principio, ma non ancora vincolante

Meloni ha premesso di non aver ancora esaminato nel dettaglio il testo dell’accordo, precisando che quello firmato tra Bruxelles e Washington non ha valore giuridico vincolante, ma costituisce una base di intesa di massima. Un primo passo, insomma, che dovrà essere tradotto in norme concrete e soprattutto accompagnato da un lavoro di negoziazione a livello nazionale e comunitario.

Secondo la premier, è essenziale capire quali settori produttivi saranno toccati maggiormente dalla nuova struttura tariffaria e quali misure di sostegno sarà necessario mettere in campo per tutelare le realtà più esposte. In particolare, ha spiegato, il governo italiano si confronterà a breve con le associazioni di categoria per valutare l’impatto sulle filiere industriali e agricole.

Un 15% che può essere sostenibile, ma non senza condizioni

Sul piano numerico, Meloni ha definito la soglia dei dazi al 15% come una base sostenibile, soprattutto se comprenderà quelli già esistenti, che si attestano attualmente in media attorno al 5%. Una differenza significativa rispetto a precedenti proposte, che prevedevano un nuovo 10% da sommare agli attuali, portando il totale effettivo a quote ben più alte. Resta però l’incognita delle esenzioni e delle eccezioni, soprattutto in settori delicati come quello farmaceutico, automobilistico e agricolo. Proprio su questi ambiti, la premier ha evidenziato la necessità di chiarire il perimetro dell’accordo, valutando caso per caso la portata degli eventuali aumenti e delle relative compensazioni.

Serve un’azione europea coordinata

Nel suo intervento, la premier Meloni ha evidenziato anche il ruolo che l’Unione Europea dovrà giocare nel garantire che l’accordo non penalizzi eccessivamente le imprese europee. Non si tratta solo di stanziamenti per compensare i settori più colpiti, ma di avviare una riflessione strategica su come rafforzare il mercato unico, semplificare le regole e accelerare le politiche industriali comuni. Un appello implicito a non perdere altro tempo, in un momento in cui i rapporti commerciali globali stanno attraversando una fase di ristrutturazione profonda, e in cui il rischio di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti, secondo Meloni, avrebbe potuto avere conseguenze devastanti e imprevedibili.

Contatti ancora da avviare con Bruxelles

Meloni ha infine dichiarato di non aver ancora avuto modo di parlare con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per approfondire i dettagli dell’intesa. Ma ha assicurato che i prossimi giorni saranno decisivi per valutare, negoziare e definire un quadro che possa tutelare al meglio gli interessi dell’Italia e dell’Europa.