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Vaiolo delle scimmie, Oms dichiara lo stato di emergenza internazionale: sintomi e trasmissione

È allarme per il vaiolo delle scimmie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale in seguito all’aumento dei casi di mpox, il vaiolo delle scimmie appunto, in Africa. L’annuncio è arrivato dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: «Oggi il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio».

Vaiolo delle scimmie, Oms dichiara lo stato di emergenza internazionale: sintomi e trasmissione

«È chiaro che una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare questi focolai e salvare vite», ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante una conferenza stampa a Ginevra. L’epidemia è partita nei mesi scorsi dalla Repubblica Democratica del Congo. Un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, Pheic, è il livello di allarme più alto ai sensi del diritto sanitario internazionale, ha ricordato il capo dell’agenzia Onu per la salute. «Il consiglio dato dal Comitato di emergenza a me, e la posizione del Cdc Africa (la rete dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) che ieri ha dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica regionale, sono allineati», ha detto. Poi i dettagli: l’Oms «è sul campo, e sta collaborando» con i Paesi colpiti e a rischio, nonché con i vari partner, sta «fornendo macchine per analizzare campioni di sangue e confermare casi di Mpox, supportando i laboratori per sequenziare campioni virali».

Vaiolo delle scimmie è emergenza internazionale

«Siamo sul campo per supportare le indagini sui casi e il tracciamento dei contatti, la comunicazione del rischio e il coinvolgimento della comunità. Stiamo formando operatori sanitari e supportando i medici per fornire cure appropriate. Stiamo supportando i Paesi per accedere ai vaccini e sviluppare le strategie per distribuirli, e molto altro», ha detto Ghebreyesus. «Abbiamo stanziato 1,45 mln dal Fondo dell’Oms per le emergenze e prevediamo di stanziarne altri nei prossimi giorni. Stiamo anche facendo appello ai donatori affinché finanzino il resto del piano», ha aggiunto.

Pregliasco: “Niente allarmismi, ma occorre un coordinamento delle attività a livello internazionale”

Sul vaiolo delle scimmie è intervenuto nelle scorse ore il virologo Fabrizio Pregliasco: «È giusta a mio avviso questa decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità di considerare l’emergenza sanitaria pubblica internazionale per la situazione epidemiologica di Mpox (noto come vaiolo delle scimmie prima del cambio nome stabilito per il virus)». E ancora: «Senza allarmismi prendiamo atto di questa problematica, senza concitazioni e senza dire che vogliamo noi esperti o l’Oms gridare “al lupo al lupo, moriremo tutti”», ha precisato il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano. Per lui «occorre far sì che, grazie a questa disposizione, ci sia un coordinamento delle attività a livello internazionale, a livello di aiuti in questo momento nella Repubblica democratica del Congo. E far sì che l’educazione sanitaria, e anche l’opzione per la vaccinazione in questo caso mirata ai soggetti a rischio sia un modo per controllare questa patologia».

Vaiolo delle scimmie: come si trasmette e quali sono i sintomi

È una malattia infettiva virale causata dal Monkeypox, virus appartenente alla famiglia degli Orthopoxvirus, la stessa del vaiolo umano (Variola), eradicato dall’OMS nel 1980 grazie a campagne di vaccinazione di massa. Si differenzia però da quest’ultimo per la minore gravità e pericolosità. L’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri spiega che il vaiolo delle scimmie “è endemico – cioè stabilmente presente nella popolazione – negli Stati della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale: Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Gana, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone, e Sud Sudan”. Dopo il periodo di incubazione, che varia dai 5 ai 21 giorni, nell’uomo il vaiolo delle scimmie si presenta con manifestazioni cutanee: vescicole, pustole, piccole croste che compaiono, soprattutto sul viso, febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi e spossatezza. Come si trasmette? “Animale-Uomo: nelle aree endemiche mpox viene trasmesso all’uomo attraverso un morso o il contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto”, precisa il sito dell’Istituto Mario Negri. “Uomo-Uomo: si trasmette tra gli esseri umani principalmente tramite il contatto con lesioni cutanee o con oggetti contaminati (lenzuola, vestiti, biancheria da bagno…), attraverso rapporti sessuali o attraverso goccioline respiratorie (droplets) in seguito a contatto prolungato faccia a faccia. La trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta, dalla madre al feto”.