Settimana positiva per Fratelli d’Italia, che secondo l’ultima rilevazione di Termometro Politico guadagna due decimi e torna al 30,2%. Il partito di Giorgia Meloni si conferma la prima forza del Paese, staccando nettamente le altre. Le polemiche sulla legge di bilancio e le tensioni interne alla maggioranza non sembrano intaccare la fiducia dell’elettorato, che continua a premiare la premier e la sua leadership. Una posizione di forza che si consolida, mentre gli alleati arrancano.
Movimento 5 Stelle e Partito Democratico in risalita
Cresce anche il Movimento 5 Stelle, che risale al 12,2% dopo settimane di flessione. È un piccolo recupero, ma significativo per Giuseppe Conte, che può leggere il dato come un segnale di stabilità ritrovata. In rialzo pure il Partito Democratico, ora al 22,1%. Per Elly Schlein, la distanza da Fratelli d’Italia resta ampia – oltre otto punti – ma il trend è positivo. Nelle prossime settimane l’attenzione sarà puntata sulle elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia, tre sfide decisive per testare la tenuta delle alleanze progressiste. Se in Veneto la vittoria della Lega sembra scontata, in Campania e Puglia il centrosinistra – con Roberto Fico e Antonio Decaro – potrebbe ottenere due importanti successi.
Centrosinistra in crescita, Lega in difficoltà
La crescita del Partito Democratico e dell’Alleanza Verdi-Sinistra, ora al 6,6%, porta il consenso complessivo del fronte progressista ai livelli più alti degli ultimi mesi. Sul fronte opposto, invece, la Lega di Matteo Salvini arretra ancora e scende all’8,4%, superata da Forza Italia, che si attesta all’8,5%. Il sorpasso di Antonio Tajani segna un cambio di equilibrio interno alla coalizione di governo e riflette la fatica del Carroccio nel recuperare il consenso perso a favore della premier e dei moderati.
I partiti minori restano stabili
Tra le forze più piccole, poche variazioni. Azione di Carlo Calenda si mantiene al 3,1%, restando sopra la soglia di sbarramento, mentre Italia Viva di Matteo Renzi si ferma al 2,3%. Seguono +Europa all’1,7%, Democrazia Sovrana Popolare all’1,3%, Noi Moderati all’1,1% e Pace Terra Dignità all’1%. Un quadro che mostra come il centro rimanga frammentato, senza una reale capacità di incidere sugli equilibri generali.
La fiducia in Giorgia Meloni resta stabile
Sul piano personale, la fiducia in Giorgia Meloni resta invariata al 40,3%. La premier continua a essere la figura politica più forte del panorama nazionale, ma deve fare i conti con un elettorato sempre più polarizzato: il 50,3% degli italiani dichiara di non fidarsi di lei. Una spaccatura netta, che riflette il clima di tensione costante tra governo e opposizioni e che potrebbe influenzare le dinamiche politiche delle prossime settimane, tra legge di bilancio, dossier europei e appuntamenti elettorali regionali.





