Non è un crollo, ma un raffreddamento sì. Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, mostra un calo nei consensi che, pur non minando la leadership della coalizione di governo, rappresenta un primo campanello d’allarme. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da YouTrend per Sky Tg24, il quadro delle intenzioni di voto in Italia appare in evoluzione: mentre alcune forze si rafforzano, altre iniziano a perdere quota.
Fratelli d’Italia sotto il 30%: scivolone o fisiologia?
Il dato più evidente riguarda proprio Fratelli d’Italia, che passa dal 28,4% al 28,1%: una flessione di -0,3% in un mese. Una discesa che può sembrare minima, ma che in politica ha il suo peso, specie se il trend dovesse consolidarsi. La soglia psicologica del 30%, che sembrava a portata di mano fino a pochi mesi fa, si allontana di nuovo. Certo, Meloni resta in vetta e non c’è al momento un reale pericolo per la sua leadership nella coalizione di centrodestra. Tuttavia, il leggero calo apre margini di manovra per le opposizioni e rende più vulnerabile l’immagine di forza inarrestabile su cui il partito aveva costruito buona parte della sua narrazione.
Il Partito Democratico tiene, ma non sfonda
Alle spalle del partito della premier si posiziona come sempre il Partito Democratico, oggi al 22,1%, in lieve calo rispetto al mese precedente (-0,1%). La distanza da Fratelli d’Italia si riduce a sei punti percentuali, mentre negli ultimi mesi oscillava tra i sette e gli otto. Non si tratta di un exploit, ma di un avvicinamento. La linea di Elly Schlein sembra dunque mantenere uno zoccolo duro, senza però conquistare nuovo elettorato. Dopo il boom post-elezioni, i dem si sono assestati su una curva piatta, che oggi li colloca sì al secondo posto, ma senza la spinta propulsiva necessaria per un vero sorpasso.
Movimento 5 Stelle: segno positivo dopo mesi difficili
Chi invece può davvero sorridere è il Movimento 5 Stelle. Il partito guidato da Giuseppe Conte registra la crescita più marcata di tutte le forze politiche: +0,8% in un solo mese, raggiungendo il 12,7%. Non un exploit sufficiente a impensierire le prime due forze, ma un’inversione di tendenza significativa. Dopo mesi di stagnazione, l’exploit grillino segna un possibile rilancio del progetto politico di Conte, in cerca di una nuova identità tra ecologismo, pacifismo e critica al governo.
Alleanza Verdi-Sinistra in salute
Crescono anche i consensi per Alleanza Verdi-Sinistra, che arriva al 7,4% guadagnando +0,4% in un mese. È uno dei migliori risultati dell’ultimo anno e conferma che l’area ambientalista e progressista ha un suo spazio, soprattutto tra gli elettori più giovani e attenti ai temi climatici.
Il centrodestra tiene, ma resta squilibrato
Nel campo della maggioranza, il quadro è sostanzialmente stabile. Se Fratelli d’Italia guida, Forza Italia si conferma al 8,9%, mentre la Lega arretra leggermente all’8,2% (-0,1%). Una fotografia che riflette l’equilibrio stagnante tra le due forze “storiche” del centrodestra, ormai da tempo subordinate all’egemonia meloniana. La sfida tra gli eredi di Berlusconi e il partito di Salvini si gioca sul filo dei decimali, senza scossoni. Ma l’impressione è che entrambi abbiano raggiunto un limite strutturale, incapaci di attrarre nuovo elettorato.
Azione, Più Europa e Italia Viva: piccoli movimenti al centro
Nel campo centrista, Azione si conferma il più solido tra i piccoli, attestandosi al 3,6% con una crescita di +0,4%. Seguono Più Europa al 2,1% (+0,1%) e Italia Viva al 2% (+0,2%). Numeri bassi, ma che potrebbero diventare determinanti in un’ottica di alleanze future. Chiude la classifica Noi Moderati, con lo 0,3%, in leggero calo (-0,1%). Un dato che conferma le difficoltà delle formazioni minori a ritagliarsi uno spazio autonomo.
Elettori in movimento, ma senza scossoni
Nel complesso, l’elettorato italiano sembra sì in movimento, ma senza strappi clamorosi. Le tendenze principali restano confermate: FdI domina, il Pd regge, il M5S cerca di rilanciarsi. La vera novità è il recupero dei 5 Stelle, che potrebbe incidere sugli equilibri futuri dell’opposizione. Intanto, il centrodestra continua a navigare su binari paralleli, con Forza Italia e Lega stabili, ma senza slanci. Un equilibrio che conviene soprattutto a Meloni, che può guardare avanti con relativa serenità.





