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Scuola, cosa prevede la riforma di Valditara

Qualcuno la chiama già riforma Valditara. Il ritorno del latino alle medie, anche se non sarà obbligatorio. E poi spazio alle poesie da imparare a memoria, come filastrocche. Cambiamenti anche per quanto concerne la storia e la geografia: gli alunni italiani dovranno concentrarsi fin dalle elementari sui popoli italici, sulle origini e le vicende dell’Antica Grecia e di Roma, sui primi secoli del Cristianesimo. Maggiore attenzione poi ai Paesi occidentali, all’Europa e all’America.

Scuola, riforma Valditara: latino alle medie, poesie a memoria e importanza alla Bibbia

“Sui banchi di scuola i ragazzi devono trovare il gusto della lettura e imparare a scrivere bene”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, annunciando le Nuove Indicazioni Nazionali (i nuovi programmi), per il primo ciclo scolastico. “Abbiamo disegnato il cammino di bambini e adolescenti dai 3 ai 14 anni, insomma il percorso dall’infanzia alle medie. Ma stiamo lavorando anche per le superiori. E introduciamo molte innovazioni”, ha aggiunto. Il provvedimento è stato presentato il 14 gennaio al Consiglio dei Ministri in forma di decreto. “Diciamo che prendiamo il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro”, ha detto Valditara, annunciando al Giornale le Nuove Indicazioni. “Ma vorrei precisare che la commissione da me incaricata, che ha già fatto oltre cento audizioni, ha svolto un lavoro capillare e approfondito, su cui avvieremo un ampio confronto”, ha evidenziato.

La riforma Valditara intende combattere l’analfabetismo di ritorno

La riforma intende combattere l’analfabetismo di ritorno. Il 35% degli italiani adulti (tra i 16 e i 65 anni) sono incapaci di comprendere una frase scritta in modo breve e semplice, venendo così “tagliati fuori dal mondo produttivo e dalla cittadinanza”. Da qui, fin dal secondo anno delle elementari, la proposta di aiutare nel campo della comprensione dei testi anche attraverso l’apprendimento a memoria di filastrocche, poesie e haiku. I testi arriveranno non solo dalla letteratura per l’infanzia, ma anche da brani di autori moderni (Saba, Govoni, Pascoli, Gozzano e Penna). “L’insegnamento della letteratura sin dalla prima elementare, in modalità adeguata alla giovane età degli studenti, deve far sì che gli allievi prendano gusto alla lettura e imparino a scrivere bene. Si è scelto di rafforzare l’abilità di scrittura che è quella più in crisi delle abilità linguistiche”, ha rimarcato Valditara.

Abolita la geo-storia alle superiori

La riforma della scuola, sempre su proposta della commissione voluta da Valditara, reintroduce poi la possibilità di studiare il latino a partire dalla seconda media. La ragione di questa scelta? “Andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole”, ha evidenziato il ministro. Verrà poi abolita la geo-storia alle superiori e ridata centralità alla narrazione di quel che è accaduto nel nostro Paese.