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Schlein: “Destra contro i magistrati per indebolire democrazia”

Una riforma della giustizia imposta a colpi di maggioranza, senza alcuna volontà di dialogo con le opposizioni. Una riforma, anzi, che riforma non è: piuttosto, un tentativo deliberato di mettere sotto scacco la magistratura per piegarla al potere esecutivo. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, non usa mezzi termini per descrivere quanto sta accadendo in Parlamento sotto la regia del governo Meloni. “Quello che la destra sta imponendo non è un processo di modernizzazione del sistema giuridico, ma un piano per delegittimare e assoggettare la magistratura. Un attacco diretto all’equilibrio tra i poteri dello Stato che mina le basi della nostra democrazia”, ha dichiarato la Schlein.

Schlein: “Destra contro i magistrati per indebolire democrazia”

Secondo la leader dem, il governo sta agendo con una logica autoritaria già vista altrove. “È uno schema noto che ricorda l’Ungheria di Orbán o gli Stati Uniti di Trump. Prima si mette mano all’informazione, poi si costruiscono reati ad hoc per silenziare il dissenso, infine si tenta di riscrivere la Costituzione per consolidare un potere senza contrappesi. È l’ossessione di una destra che si sente al di sopra della legge”, ha affermato Elly Schlein.

L’accusa alla premier: “Un nemico al giorno per coprire il vuoto di risposte”

Nel mirino di Schlein c’è anche l’atteggiamento della presidente del Consiglio, accusata di cercare costantemente un nuovo bersaglio per distogliere l’attenzione dalle difficoltà economiche del Paese. “Giorgia Meloni continua a inventarsi un nemico al giorno. Oggi tocca ai magistrati, ieri erano i giornalisti, domani chissà. È una strategia comunicativa studiata per mascherare la totale assenza di soluzioni su temi cruciali come il lavoro povero o le bollette, che restano tra le più alte d’Europa”, ha tuonato.

Ma Schlein non si limita a una critica politica: sottolinea le contraddizioni operative della riforma. “Si vuole colpire la magistratura, ma non si investe nulla per migliorare il sistema giustizia. Nessuna misura per rendere i processi più rapidi, nessun piano strutturale per aumentare l’efficienza degli uffici. Anzi, si rischia il contrario”, ha insistito.

Il caso del Pnrr: “Rischiamo di svuotare i tribunali”

Una delle questioni più urgenti riguarda il destino dei lavoratori assunti grazie al Pnrr, che hanno contribuito a sbloccare la macchina giudiziaria negli ultimi mesi. Ma a fine 2026, senza una proroga o una stabilizzazione, rischiano di essere lasciati a casa, con conseguenze pesanti per l’intero sistema.

“Questa è l’ennesima dimostrazione che non c’è una vera volontà di riformare ma solo il desiderio di consolidare un potere politico che non tollera limiti. Noi ci opporremo. Difenderemo la Costituzione e l’indipendenza della magistratura. Perché in gioco non c’è solo un impianto normativo, ma l’anima democratica del nostro Paese”, le conclusioni di Elly Schlein.