Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, è tornato a parlare del rigassificatore collocato a Piombino (Livorno), ribadendo la necessità che il governo rispetti gli accordi presi al momento dell’autorizzazione dell’impianto.
Giani: “Accordo chiaro con il governo Draghi”
Giani ha ricordato che l’autorizzazione era stata concessa nel 2022, durante il governo Draghi, con l’intesa che il rigassificatore sarebbe rimasto operativo a Piombino per tre anni. “Quando l’ho autorizzato – ha spiegato – rimanemmo d’accordo per un impianto che forniva un servizio fondamentale all’Italia per tre anni. Fosse rimasto Draghi, gli interventi concordati sarebbero stati realizzati. Troppo serio e determinato per venir meno a quanto stabilito”.
Secondo il presidente della Toscana, invece, con l’attuale governo diversi interventi promessi sono rimasti disattesi. Da qui la posizione netta: “Se dipende da me, al termine dei tre anni il rigassificatore va via, perché la Toscana ha già dato il proprio contributo alla crisi energetica nazionale”.
“Non sarò più commissario dopo la scadenza”
Giani ha inoltre precisato che il suo ruolo da commissario per il rigassificatore terminerà con la scadenza naturale dei tre anni. “Da quel momento – ha chiarito – il governo sarà totalmente e pienamente responsabile delle scelte. Non troverà in me il commissario per il periodo successivo: la competenza tornerà al ministro Pichetto Fratin, che sarà chiamato a spiegare ai cittadini le decisioni prese”.
Verso un nuovo sito per l’impianto
Il governatore ha sottolineato come l’Italia, con 15 regioni affacciate sul mare, non possa considerare solo la Toscana come sede per l’impianto: “Che in 15 regioni non ci sia un luogo dove poter posizionare il rigassificatore è ridicolo. Conseguentemente andrà in altro luogo”.
📌 Scheda riassuntiva: rigassificatore di Piombino
- 2022 – Il governo Draghi autorizza l’impianto a Piombino come misura straordinaria contro la crisi energetica. Durata prevista: 3 anni.
- Accordo iniziale – Previsti interventi compensativi per il territorio, inseriti nell’ordinanza firmata da Eugenio Giani in qualità di commissario straordinario.
- 2023-2024 – Avvio e funzionamento del rigassificatore, con critiche locali e promesse di spostamento futuro.
- 2025 – Giani ribadisce: “Al termine dei tre anni l’impianto va via, la Toscana ha già dato il suo contributo”.
- Dal 2026 – Scadenza del mandato commissariale di Giani. La responsabilità passa al governo e al ministro Pichetto Fratin, chiamato a decidere la nuova collocazione dell’impianto.





