La corsa verso le Regionali in Campania 2025 entra nella fase più delicata, e nel campo progressista la tensione è ormai palpabile. A un mese dal voto, a far tremare l’alleanza di centrosinistra è l’uscita di Clemente Mastella, sindaco di Benevento e leader di Noi di Centro, che fino a pochi giorni fa era alleato di Roberto Fico. In un’intervista al Corriere della Sera, Mastella non ha usato giri di parole: «Mi sono scocciato del continuo bisticcio tra Fico e De Luca. Se continuiamo così, perdiamo». Parole che suonano come un avvertimento pesante per una coalizione già fragile, ancora divisa tra le due anime principali: quella deluchiana e quella grillina.
Il “fattore Mastella” e la crisi del campo largo
Il cosiddetto fattore Mastella rischia di diventare decisivo secondo gli ultimi sondaggi. Il sindaco di Benevento, da sempre abile nel muoversi tra i fronti, non ha escluso di poter uscire dalla coalizione qualora non si raggiunga una sintesi politica chiara. La sua presa di posizione, a un mese dal voto, ha generato allarme nel quartier generale di Fico, mentre diversi amministratori locali ex PD, specie nelle province di Benevento e Caserta, stanno già migrando verso Forza Italia e Fratelli d’Italia, rafforzando la corsa del centrodestra.
I sondaggi: Cirielli in rimonta, Fico in difficoltà
Secondo i dati diffusi da Affari Italiani, il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli sarebbe oggi al 47%, mentre Roberto Fico resiste al 50%. Un margine ormai minimo, se si considera che appena un mese fa il distacco era superiore ai dieci punti. Una tendenza che ha spinto Elly Schlein a inviare in Campania Igor Taruffi, con il compito di tentare una mediazione tra i due mondi in conflitto: da un lato il Partito Democratico legato all’eredità di De Luca, dall’altro il Movimento 5 Stelle che continua a guardare con sospetto ogni intesa organica.
Il gelo tra Fico e De Luca
Il clima nel centrosinistra è tutt’altro che disteso. Vincenzo De Luca, governatore uscente, non risparmia stoccate all’ex presidente della Camera: ha definito alcune sue proposte, come il reddito di dignità, «idiozie ideologiche». All’interno del Movimento 5 Stelle, intanto, si moltiplicano i malumori. Le dimissioni di Chiara Appendino, contraria all’alleanza con il PD, hanno riacceso il dibattito interno e indebolito la leadership di Fico proprio nel momento cruciale della campagna elettorale.
Centrodestra unito, il fronte opposto in affanno
Mentre il campo progressista discute, il centrodestra marcia compatto. Il senatore Antonio Iannone (FdI) ha attaccato la coalizione avversaria definendola una «accozzaglia senza coerenza», composta da «ex nemici politici e candidati improvvisati». L’obiettivo è chiaro: consolidare l’immagine di unità attorno a Cirielli, già presidente della Provincia di Salerno e oggi figura di punta del partito di Giorgia Meloni. Il messaggio del centrodestra punta sul concetto di discontinuità con l’era deluchiana, cavalcando il malcontento diffuso tra gli elettori e promettendo una nuova fase amministrativa.
L’ago della bilancia
In questo scenario di frammentazione, il ruolo di Clemente Mastella potrebbe risultare determinante. Un suo eventuale abbandono della coalizione, o anche solo un disimpegno parziale, rischierebbe di compromettere definitivamente la corsa di Fico e aprire la strada a una storica vittoria del centrodestra in Campania, dopo anni di dominio deluchiano. La partita resta apertissima, ma un dato è certo: il centrosinistra dovrà trovare in fretta una linea politica e comunicativa comune, se vuole evitare di consegnare la regione a Cirielli. E il tempo, ormai, stringe.





