Il ministro dell’Interno Piantedosi oggi alla Camera ha risposto durante il question time ad alcune interrogazioni presentate dall’opposizione, dopo i fatti di Napoli e Milano (scontri a manifestazione pro-Palestina e identificazione di manifestanti pro-Navalny). Il ministro alla Camera ha respinto “ogni suggestione che vi sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico”. Nel corso del suo intervento, Piantedosi ha aggiunto che “non vi è, e mai vi potrà essere, alcuna direttiva ministeriale in tal senso e, neanche, indicazioni volte a cambiare le regole operative di gestione dell’ordine pubblico, da sempre improntate a cautela, equilibrio e professionalità, a prescindere dal colore politico del governo in carica”.
Piantedosi oggi alla Camera: “Identificazioni non ledono libertà”
Il ministro aveva già precisato in merito ai fatti di Milano dello scorso 18 febbraio che le identificazioni a suo avviso “non ledono la libertà” e l’ha ribadito oggi davanti ai deputati a Montecitorio. E ci mancherebbe pure, verrebbe da dire: ma resta il fatto che dovrebbero essere giustificate da precisi motivi e che come minimo il questore di Milano (che ci risulta dipendere dal ministro Piantedosi), avrebbe potuto precisare pubblicamente la questione.
“É capitato pure a me nella vita di essere identificato, non è un dato che comprime una qualche libertà personale”. Lo ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commentando l’identificazione da parte della polizia a Milano di alcuni cittadini che onoravano con fiori la memoria di Navalny. “L’identificazione delle persone è una operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza per il controllo del territorio – ha concluso -, il personale mi è stato riferito che non avesse piena consapevolezza”.
Le replica delle opposizioni non si è fatta attendere. Tra i più caustici nel commentare le parole del ministro dell’Interno, il leader di Azione Carlo Calenda: “Che i cittadini italiani vengano identificati dalla digos per aver lasciato un fiore in memoria di Navalny è semplicemente ributtante. Oggi a piazza del Campidoglio ne lasceremo molti caro Piantedosi, vieni ad identificarci tutti” ha scritto sui Social.
Oggi una dozzina di persone voleva onorare con fiori la memoria di Navalny a Milano sotto la targa di Anna Politkovskaya. Si sono trovati lì degli agenti che li hanno identificati. Con una interrogazione parlamentare a Piantedosi chiederemo conto di che Paese siamo @annaviva pic.twitter.com/eMV10Bm9M8
— nomfup (@nomfup) February 18, 2024





