Press "Enter" to skip to content

«Mio figlio Ievgheni operato al cervello svegliato dalle esplosioni all’ospedale di Kiev»

«Vivi per un vero miracolo», così Nadia e Sergei Hadjeoglo, che per un soffio sono scampati all’esplosione del missile russo assieme a loro figlio Maxim di 8. Erano all’ospedale pediatrico di Kiev, centrato da un missile russo. All’inviato Lorenzo Cremonesi del «Corriere della Sera», la coppia ha raccontato: «Stavamo nel corridoio della palazzina distrutta per fare quattro passi con Maxim. Ha subito il trapianto di fegato due settimane fa e i medici consigliano il movimento. Alla prima sirena abbiamo scelto di non correre rischi e siamo stati tra i primi a scendere nel rifugio. Eravamo ancora sulle scale, già sotto, quando abbiamo avvertito lo spostamento d’aria dell’impatto e il fracasso sulle nostre teste».

«Mio figlio Ievgheni operato al cervello svegliato dalle esplosioni all’ospedale pediatrico di Kiev»

L’incontro col giornalista è avvenuto nel rifugio dell’ala meno danneggiata dell’ospedale pediatrico. Il piccolo Maxim era ancora sdraiato sul lettino. «Ci pare impossibile che i russi possano bombardare i bambini malati, sono animali, vanno combattuti in ogni modo», hanno spiegato Nadia e Sergei Hadjeoglo all’inviato. «Putin usa la strategia degli attacchi contro gli ospedali con l’evidente intenzione di fiaccarci. Si chiama guerra psicologica. Ma non si rende conto che in questo modo non fa che aizzare la rabbia popolare? Lo si vede anche dal grande numero di volontari che sono accorsi ad aiutare», il commento del dottor Valery, che aveva ancora addosso il camice blu della sala operatoria. 

Le testimonianze di chi c’era: “Putin è un pazzo”

Testimone di quanto successo a Kiev Ielena, che non sa ancora dove potrà portare il figlio Ievgheni, che ha due anni ed è stato operato al cervello. «Ha un tumore. È stato il fragore del missile a svegliarlo dall’anestesia, ma poi si è come riassopito. Non so come sia andata l’operazione. Di sicuro qui non c’è più nessuno per visitarlo», le parole sconsolate della giovane. Con lei c’è la mamma Liuba, che alle bombe è abituata: «Putin è un pazzo, un criminale. Dice che viene a dare la caccia ai nazisti in Ucraina, ma è lui a comportarsi da nazista, senza alcun rispetto per civili, bambini e malati». 

Leggi anche: Ucraina, attacco russo a Kiev: missili su un ospedale pediatrico