Un colpo di scena in casa Cinque Stelle. Nel corso dell’assemblea congiunta dei parlamentari, una delle figure più influenti del Movimento ha deciso di rompere il silenzio, mettendo in discussione la linea politica e la direzione intrapresa negli ultimi mesi. Una presa di posizione che arriva dopo una lunga serie di risultati deludenti alle elezioni regionali e che segna un punto di svolta nel dibattito interno.
Le critiche alla strategia attuale
Durante il suo intervento, la deputata Chiara Appendino ha espresso profonda preoccupazione per l’immobilismo del Movimento, invitando i colleghi a smettere di nascondersi dietro la retorica del “radicamento territoriale” o della “rifondazione contiana”. Ha parlato invece di una necessità urgente: assumersi la responsabilità politica dei fallimenti e rimettere al centro un progetto credibile per gli elettori delusi.
Per dare forza alle sue parole, la parlamentare ha annunciato a sorpresa la volontà di rimettere il proprio incarico da vicepresidente del partito, spiegando che il suo gesto non è un attacco personale, ma un modo per sollecitare un confronto vero e trasparente sulla direzione del Movimento.
I nodi dell’alleanza con il Pd
Tra i temi più controversi sollevati, l’alleanza strutturale con il Partito Democratico, che secondo la deputata starebbe logorando il M5S e soffocando la sua identità originaria. «Serve una riflessione seria sul rapporto con il Pd perché così rischiamo di perdere noi stessi prima ancora di costruire qualcosa di nuovo», avrebbe detto.
Una resa dei conti rinviata
Il gesto, accolto con stupore e tensione dai colleghi, ha riaperto la discussione interna su leadership, strategia e alleanze future. Al momento non è chiaro se le dimissioni verranno formalizzate, ma il messaggio politico è arrivato forte e chiaro: nel Movimento 5 Stelle è tempo di guardarsi allo specchio e decidere chi si vuole essere davvero.





