«In Francia non ha vinto nessuno, nessuno è veramente in grado di governare». Così Giorgia Meloni a Washington, commentando il risultato delle recenti elezioni francesi. Al punto stampa con i cronisti la premier ha detto: «La lettura della sconfitta del Rassemblement national mi sembra semplicistica: nessuno può cantare vittoria. C’erano tre schieramenti, nessuno dei tre schieramenti è in grado di governare da solo e all’interno di alcuni di questi schieramenti ci sono differenze molto evidenti, quindi vedremo che cosa accadrà. Il risultato del ballottaggio è che nessuno ha vinto le elezioni».
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Meloni a Washington: “Le Pen sconfitta? In Francia nessuno ha vinto le elezioni”
Alla vigilia del vertice della Nato, la presidente del consiglio Giorgia Meloni sempre a proposito delle elezioni in Francia ha detto: «La formazione del governo non sarà facile e lo dico per esperienza personale, dico che è più facile governare quando in una coalizione si condividono delle idee, piuttosto che quando si condivide un nemico». E ancora: «Noi eravamo abituati a un tempo in cui l’Italia aveva un governo molto instabile in un’Europa che aveva governi molto solidi, oggi vediamo un’Italia con un governo molto solido in un’Europa in cui ci sono governi molto instabili e questo deve renderci orgogliosi», ha affermato la premier.

La premier commenta le immagini che arrivano da Kiev
Sul summit che si aprirà oggi, Giorgia Meloni ha detto: «Le mie aspettative sono che la Nato mandi un messaggio di unità e un messaggio sulla capacità di adattarsi a mondo che sta cambiando. L’Italia porta l’attenzione necessaria sul fronte Sud e credo sia una dimostrazione di come l’alleanza sappia immaginare il suo ruolo in un sistema complesso. Chiaramente ci sarà sostegno all’Ucraina che sicuramente non mancherà: sono soddisfatta dal lavoro fatto finora». A proposito degli ultimi eventi avvenuti a Kiev, la premier ha osservato: «Le immagini di bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento dell’ospedale a Kiev sono spaventose e penso che offrano una dimensione della reale volontà rispetto a una certa propaganda russa di cercare una soluzione pacifica. Quando si aggredisce la popolazione civile con questa veemenza e ci si accanisce sui bambini decisamente i segnali che arrivano sono di segno diverso».
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