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Matteo Renzi torna a parlare di voto anticipato

Per fotografare la situazione in America Matteo Renzi ha deciso di usare una metafora calcistica: «La candidatura di Kamala Harris è il gol all’ultimo minuto che porta la partita ai supplementari». Un’immagine che di fatto potrebbe andar bene anche per descrivere lui che ha schierato Italia Viva nel centrosinistra e lanciato Elly Schlein candidata premier alle prossime Politiche. «Le difficoltà di Meloni sono evidenti, il voto anticipato non è più un tabù e noi dobbiamo attrezzarci per vincere, respingendo ogni ipotesi di grande coalizione o governi tecnici», ha detto il senatore toscano a “Repubblica”.

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Matteo Renzi torna a parlare di voto anticipato

Per Renzi era inevitabile il ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca: «Gli sono umanamente legato, ma dopo il disastroso dibattito sulla Cnn solo un suo passo indietro poteva rimettere i democratici in partita. In una settimana Harris ha fatto invecchiare Trump di trent’anni, ha giocato la carta della legalità. Ora è lei la freschezza, l’innovazione». A proposito degli Usa l’ex premier ha detto poi: «L’elettorato americano si è estremizzato. Al posto del vecchio mondo conservatore, liberista e no tax si è affermato un movimento arrabbiato, il Maga, che trae linfa dalla frustrazione del ceto medio che non crede più al sogno americano. La destra si è dimostrata più capace di cavalcarne la sofferenza e le paure». La stessa ragione per cui da noi ha vinto FdI secondo Renzi: «Sì, una parte del voto a Meloni, come a Le Pen o a Farage si spiega con l’impoverimento delle famiglie, la riduzione del potere d’acquisto, gli stipendi bassi. Salari, sicurezza e protezione sono gli elementi chiave per vincere o perdere le elezioni. Sui quali il centrosinistra dovrebbe costruire una proposta organica per dare risposte a chi non riesce ad arrivare a fine mese, a curarsi, a dare una mano ai figli. Solo facendolo sconfiggeremo Meloni e soci». 

Il leader di Italia Viva: «Le difficoltà di Meloni sono evidenti»

Renzi non esclude il voto anticipato: «Nel 2022 il centrosinistra era a pezzi e loro compatti. La prossima volta deve accadere il contrario. I voti del centro strappati agli avversari potranno essere decisivi nei collegi marginali». Da qui la decisione di unirsi a Schlein per due fattori: «Intanto, a differenza di Letta, Schlein ha detto: non mettiamo veti. È l’unica strada per vincere: è successo nel Regno Unito, quando Starmer ha rimosso i veti su Tony Blair, e accade in tutta Europa quando la sinistra si unisce ai riformisti», ha detto il senatore di Firenze. Poi «abbiamo tentato di creare un Terzo polo e non ce l’abbiamo fatta, per le divisioni assurde. Per cui Italia Viva sceglie di stare nel centrosinistra a tutti i livelli, fin dalle prossime regionali e dalla campagna contro l’autonomia differenziata. Rimaniamo garantisti e contro l’aumento delle tasse,pro business e per le infrastrutture. Ma se devo scegliere tra Schlein e Meloni non ho dubbi. L’Italia ha un governo imbarazzante che, con gli errori in Europa, i Lollobrigida e i Delmastro, ci sta facendo fare una figuraccia sul piano nazionale e internazionale». Riusciranno a stare tutti insieme? «Con un lavoro programmatico per costruire non l’opposizione ma l’alternativa. Per preparare il governo di domani. Significa fare un grande lavoro sui contenuti. Sul jobs act ognuno si tiene le proprie idee, parliamo del futuro», le conclusioni di Matteo Renzi.