«L’inquinamento dell’aria è la prima causa di morte prematura in Europa». Lo dice a «Repubblica» Nicola Pirrone, per un decennio direttore dell’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr, citando l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente: 253mila vittime in Europa nel 2021 a causa del particolato fine pm2.5. Altre 52mila per il biossido di azoto e 22mila per via dell’ozono. In Italia si contano rispettivamente 47mila, 11mila e 5mila morti ogni anno. Dati impressionanti, che devono farci riflettere.

L’inquinamento uccide (anche i bambini): effetti devastanti sull’organismo
Purtroppo l’inquinamento uccide e nell’aria non c’è solo il particolato: «In un’area poco ventilata troviamo centinaia di sostanze emesse da attività industriali e agricole, oltre che dal traffico. Le stesse auto non emettono solo gas di scarico, ma metalli pesanti per l’usura di freni e pneumatici. I danni peggiori nascono dalla combinazione dei vari inquinanti. Il particolato sottile del traffico può legarsi a un composto chimico proveniente ad esempio da un’industria. Il primo funge da cavallo di Troia, portando il secondo all’interno dei polmoni», ha dichiarato il professor Nicola Pirrone. L’inquinamento fa male, ha delle ripercussioni anche sul cervello: «La causa non è chiara, ma ci sono studi che legano un’incidenza maggiore dell’Alzheimer all’abitare in aree urbane inquinate», ha evidenziato sempre l’esperto. (continua a leggere dopo le foto)

Lo scienziato del Cnr: “Lo smog prima causa in Europa per le morti premature”
Gli altri effetti sulla salute? «Più è fine, più il particolato penetra in profondità nei polmoni. I danni più gravi riguardano l’apparato respiratorio, in particolare per chi soffre di asma, e quello circolatorio», ha chiarito il professor Pirrone. Come fare perché lo smog non rovini il nostro organismo? «Evitando l’attività fisica nel traffico. Quando vedo chi corre ai bordi di una strada mi vien voglia di accostare e spiegargli a cosa va incontro. I bambini, anziché nel passeggino, possono essere portati nel marsupio. Anche gli anziani dovrebbero evitare le zone e le ore più inquinate, perché sono un’altra categoria a rischio», ha suggerito l’ex direttore dell’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr a «Repubblica».

L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico
Purtroppo l’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 80mila decessi prematuri all’anno, e per combattere efficacemente lo smog che stringe come in una morsa le nostre città è necessario modificare le abitudini quotidiane della popolazione. Significative in tal senso anche le parole del presidente Sima (Società italiana di medicina ambientale) Alessandro Miani: «Gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati ed organi. Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia, seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio. Le polveri sottili e gli ossidi di azoto sono in grado di peggiorare lo stress ossidativo e innescare una risposta infiammatoria sistemica a livello dell’apparato vascolare, causando aterosclerosi e disfunzione endoteliale, una maggior aggregabilità delle piastrine esitando così in cardiopatia ischemica. Ma gli effetti infiammatori del particolato si esplicano anche sul polmone e sui neuroni per inalazione e attraversamento della barriera ematoencefalica». E si dovrà partire dagli edifici privati, magari razionalizzando i consumi energetici, limitando gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e abbassando le temperature in casa.





