L’autunno è appena iniziato ma il virus dell’influenza ha già mostrato i primi segnali di attività, soprattutto in Asia. Dopo l’aumento dei contagi registrato in Giappone, dove alcune scuole sono state chiuse per precauzione, il virologo Matteo Bassetti invita alla prudenza: «Potremmo avere tra i 18 e i 20 milioni di casi in Italia, con un italiano su tre costretto a letto, ma dipenderà molto dai vaccini e dai comportamenti». Un richiamo alla responsabilità più che un allarme, in vista di una stagione che si preannuncia più precoce e intensa del solito.
Dall’Asia i primi segnali: “Non è un nuovo virus”
Niente “influenza giapponese”, precisa subito Bassetti, ma una normale influenza stagionale arrivata in anticipo. «È sempre il virus H3N2 lo stesso che l’anno scorso circolava in Australia. Non chiamiamola giapponese, perché non è una nuova variante. È solo una questione di tempo e di aree geografiche: quest’anno ha colpito prima il Giappone, dove di solito arriva a novembre», ha spiegato. Nelle ultime settimane, nel Paese asiatico si è registrato un picco precoce di casi tra bambini e adolescenti, con la chiusura temporanea di alcune scuole elementari e medie.
Cosa aspettarsi in Italia
Secondo il virologo, anche in Italia l’influenza potrebbe arrivare con qualche settimana di anticipo e colpire in modo più diffuso. «Probabilmente circoleranno insieme i due ceppi principali dell’influenza A, H3N2 e H1N1», spiega Bassetti. «Negli ultimi anni abbiamo registrato 15 milioni di casi nel 2023 e 16 nel 2024. Quest’anno potremmo superare quelle cifre, ma tutto dipenderà dal livello di vaccinazione». L’invito è chiaro: «Vaccinarsi è fondamentale per evitare che un’influenza si trasformi in una complicanza, specialmente negli anziani e nei fragili».
Sintomi e differenze con il Covid
I sintomi, ricorda Bassetti, restano quelli classici: febbre alta, dolori muscolari, mal di testa e malessere generale. «L’influenza può essere seria perché nei casi peggiori può degenerare in polmonite», ha evidenziato l’esperto. Quanto al Covid, il virologo sottolinea che oggi si presenta in forma più lieve e facilmente distinguibile: «Provoca soprattutto mal di gola intenso e meno problemi respiratori».
Non tutti i malanni di stagione, però, sono legati al virus influenzale: «Esistono molti virus parainfluenzali che danno sintomi simili ma durano meno e sono meno aggressivi».
Il ruolo del vaccino e l’appello alla prevenzione
Il vaccino antinfluenzale 2025, spiega Bassetti, è quadrivalente e copre i principali ceppi in circolazione: H3N2, H1N1 e due virus dell’influenza B. «Il problema è che in Italia si vaccina solo un cittadino su quattro, e uno su due tra i soggetti a rischio», osserva. L’obiettivo realistico, per il virologo, è aumentare gradualmente la copertura, puntando nei prossimi anni a tre su quattro tra gli over 65 e le persone più fragili. «Non serve allarmarsi ma serve responsabilità. L’influenza non è un fastidio passeggero: prevenire è sempre meglio che curare», ha concluso.





