Cinque anni fa, nel febbraio 2020, l’India accoglieva l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump con un grande evento ad Ahmedabad, il comizio di massa “Namaste Trump!”. I rapporti bilaterali tra i due Paesi erano in crescita, mentre l’intesa personale tra Trump e il premier indiano Narendra Modi era evidente.
Pochi mesi dopo, però, le relazioni con la Cina precipitarono: a giugno 2020 20 soldati indiani morirono negli scontri con le truppe cinesi nella valle di Galwan, nel Ladakh. L’India reagì vietando oltre 200 app cinesi, tra cui TikTok, e rafforzò la cooperazione strategica con gli Stati Uniti e il Quad (con Giappone e Australia).

La Cina vista come principale avversario
Ancora nel maggio 2025, Nuova Delhi ha trattato Pechino come la principale minaccia, soprattutto dopo che il Pakistan ha utilizzato sistemi d’arma cinesi durante una breve guerra con l’India seguita a un attacco nel Kashmir.
Ma i dazi di Trump – fino al 50% sulle importazioni indiane – hanno spinto il governo indiano a un progressivo disgelo con la Cina, in un contesto geopolitico in rapida trasformazione.
L’incontro tra Modi e Wang Yi
All’inizio di questa settimana, Modi ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Nuova Delhi, parlando di “rispetto reciproco” e “progressi costanti” nei rapporti bilaterali.
Durante la visita, Wang ha visto anche il capo della diplomazia indiana S. Jaishankar e il consigliere per la sicurezza nazionale Ajit Doval. I colloqui si sono concentrati sul confine himalayano, teatro delle tensioni più dure tra i due Paesi, ma hanno portato anche a una serie di misure di fiducia: ripresa dei voli diretti, visti agevolati e semplificazioni per gli scambi commerciali.
La Cina ha inoltre autorizzato il ritorno dei pellegrinaggi indiani in Tibet e ha proposto di accelerare la risoluzione di alcune porzioni del lungo confine conteso, epicentro delle ostilità dal conflitto del 1962.
La diplomazia dei vertici regionali
Modi ha accettato l’invito del presidente cinese Xi Jinping a partecipare al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Tianjin, guidata da Cina e Russia e vista come contrappeso all’influenza statunitense in Asia. Sarà la prima visita di Modi in Cina in oltre sette anni.
“Le battute d’arresto degli ultimi anni non erano nell’interesse dei nostri popoli. La stabilità è stata ristabilita ai confini”, ha dichiarato Wang, ricordando gli scontri di Galwan, costati la vita anche a quattro soldati cinesi.
Analisti: disgelo accelerato dai dazi di Trump
Secondo l’analista Sana Hashmi, gli sforzi per ridurre le tensioni erano già in corso da tempo, ma le politiche commerciali di Trump hanno accelerato il processo. Gli Stati Uniti hanno imposto nuovi dazi del 25% sui beni indiani (in aggiunta a quelli già in vigore), citando le importazioni di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. Misure non estese, però, alla Cina, che è il maggiore acquirente di greggio da Mosca.
Un segnale che, secondo Hashmi, ha lasciato all’India “poca scelta se non quella di ridurre il numero di avversari, compresa la Cina”.
L’economista Biswajit Dhar conferma che le misure di Washington stanno portando a un “riallineamento in Asia”: “Il ritmo del miglioramento nelle relazioni tra India e Cina si è certamente accelerato negli ultimi mesi. Sembra esserci un cambiamento destinato a durare”.
Timeline India – Cina – USA (2020–2025)
- Febbraio 2020 – Donald Trump accolto in India con il maxi evento Namaste Trump! ad Ahmedabad. Rafforzata la cooperazione con Modi.
- Giugno 2020 – Scontri nella valle di Galwan: 20 soldati indiani uccisi. L’India vieta oltre 200 app cinesi e rafforza l’alleanza con gli USA e il Quad.
- Ottobre 2024 – Incontro tra Modi e Xi a Kazan, in Russia: primo disgelo dopo anni di gelo diplomatico.
- Novembre 2024 – Tensioni aperte con Pechino ridimensionate da incontri diplomatici indiretti.
- Maggio 2025 – Guerra lampo tra India e Pakistan: uso di sistemi d’arma cinesi da parte di Islamabad. Nuove tensioni tra Dehli e Pechino.
- Luglio 2025 – Trump introduce nuovi dazi del 25% sui beni indiani (già colpiti da tariffe del 50%). Nessuna misura analoga contro la Cina.
- Agosto 2025 – Visita del ministro degli Esteri cinese Wang Yi a Nuova Delhi: ripresa dei voli diretti, visti agevolati, apertura sul confine himalayano.
- Fine agosto 2025 – Modi atteso a Tianjin per il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, su invito di Xi Jinping. Sarà la sua prima visita in Cina in oltre sette anni.





