L’idea di una Giorgia Meloni presidente della Repubblica non è più solo una suggestione da retroscena politico. A rilanciarla pubblicamente è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che durante la festa del Foglio a Firenze ha espresso parole chiare e inequivocabili: “È donna, è giovane, sarebbe una bella cosa per tutto il Paese. Dopo aver avuto il primo presidente del Consiglio donna, avere in un prossimo futuro il presidente della Repubblica nella persona di Giorgia Meloni sarebbe straordinario”.
Un endorsement che ha immediatamente fatto rumore nei palazzi della politica, anche se il tema resta ancora lontano nel tempo.
“Siamo contenti di avere ancora Mattarella, ma Meloni ha tutto il tempo”
Piantedosi ha precisato che non si tratta di un progetto imminente, ricordando che Sergio Mattarella è nel pieno del suo secondo mandato, rieletto nel febbraio del 2022: “Siamo contentissimi tutti di avere ancora per quattro anni il presidente Mattarella”, ha sottolineato, per poi aggiungere con un sorriso: “E siamo contentissimi di avere il presidente Meloni per i prossimi sette anni. E sottolineo: sette anni!” Per il ministro, la leader di Fratelli d’Italia ha già dimostrato “di saper interpretare in modo equilibrato e bilanciato un ruolo di grande responsabilità”. Una figura giovane, secondo Piantedosi, ma con la maturità politica necessaria per aspirare, un giorno, al Colle più alto.
“Meloni ha gestito con equilibrio anche la crisi di Gaza”
Il titolare del Viminale ha poi esteso il suo apprezzamento alla gestione governativa della crisi mediorientale e delle piazze italiane. “Non devo fare il difensore d’ufficio del presidente del Consiglio ma faccio presente che qualcuno ha definito i miliziani di Hamas ‘meritevoli di comprensione’. E c’è chi ha persino voluto premiare chi pronunciava simili parole”, ha dichiarato. Da qui la rivendicazione dell’approccio di Palazzo Chigi: “Quello che sta facendo il governo va molto bene. Va sottolineato l’approccio equilibrato del presidente Meloni sul conflitto.” Un equilibrio, ha aggiunto, che ha permesso all’Italia di tenere insieme solidarietà umanitaria e fermezza contro ogni estremismo, anche nelle manifestazioni di piazza.
Alta l’attenzione del Viminale sui cortei e i rischi di infiltrazioni
Sul fronte della sicurezza, Piantedosi ha ribadito che l’attenzione resta altissima: “Tutto quello che sta dietro ad alcune scene che abbiamo visto nelle manifestazioni è al vaglio degli inquirenti, per capire se esista una strategia coordinata”. Il ministro ha anche rivelato che i servizi di sicurezza stanno monitorando la ricomparsa di vecchi nostalgici della lotta armata, specificando tuttavia che non si tratta di un ritorno a quegli anni bui: “Questo non vuol dire che la lotta armata stia tornando, ma che nel sottobosco di certe manifestazioni qualcuno vive ancora la suggestione di reimpiantare sovversione e violenza politica.”
Meloni, tra presente e futuro
Le parole di Piantedosi arrivano in un momento di alta visibilità per Giorgia Meloni, impegnata sul fronte internazionale tra il dossier Ucraina e il piano di pace per Gaza, e su quello interno in vista delle elezioni politiche del 2027. Secondo il ministro, la premier ha davanti “una seconda legislatura e tutto il tempo per fare grandi cose”, e in prospettiva, anche per ambire al Quirinale. Un endorsement che suona come un messaggio politico ma anche personale: la convinzione che la leader di Fratelli d’Italia, dopo aver infranto un primo tabù diventando la prima donna presidente del Consiglio, possa un giorno riscrivere la storia del Colle più alto.





