Dopo la presentazione in commissione Affari Sociali del Senato di un disegno di legge firmato da Francesco Zaffini e da altri 22 senatori di Fratelli d’Italia, decine di associazioni che si occupano di salute mentale si sono dette preoccupate. Nel centenario della nascita di Franco Basaglia, a 46 anni dal varo della legge 180, il nostro Paese starebbe virando pericolosamente verso la riapertura dei manicomi.
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Fratelli di Italia presenta disegno di legge per la riapertura dei manicomi
Negli undici articoli del disegno di legge firmato da FdI si sostiene sia l’esigenza di assicurare alle persone affette da disagio psichico accesso all’assistenza, sia il bisogno di garantire “l’incolumità dei professionisti operanti presso i servizi per la salute mentale”. Espressione quest’ultima, che come si può facilmente intuire enfatizza un aspetto, quello della «pericolosità» dei pazienti. Gisella Trincas, presidente di Unasam, l’unione nazionale delle associazioni per la salute mentale, è seriamente in allarme per questo: “È un disegno di legge che utilizzando un linguaggio ingannevole ci riporta nella filosofia di una psichiatria manicomiale. Si parla di aumento dei posti letto nei servizi di diagnosi e cura, ma non di risorse per i centri di salute mentale sul territorio e di aumento di personale. Dunque si punta a ospedalizzare e separare i pazienti dalla società e dalla famiglia, non curarli nel loro contesto. Si tornano a evocare misure di sicurezza speciali coinvolgendo il ministero della Giustizia, insistendo sulla pericolosità sociale delle persone con disturbi mentali, quando le stesse linee guida dell’Onu hanno cancellato quella definizione”. Non l’unica criticità secondo la Trincas, le cui parole sono state raccolte da «Repubblica».

Nel centenario della Basaglia, Fratelli di Italia presenta legge per riaprire i manicomi
All’articolo 2, dove si citano le “Attività di prevenzione” il fulcro sono i bambini e gli adolescenti. “La legge propone di effettuare screening diagnostici per individuare tempestivamente nei bambini e negli adolescenti eventuali disturbi mentali. Vi rendete conto di quanto è pericoloso tutto questo? Di quanti errori di valutazione si potrebbero fare con questi ipotetici screening? È vero, c’è un problema di sofferenza tra i più giovani, ma la verità è che nessuno cura i bambini e gli adolescenti, non esistono centri di salute mentale per loro, le neuropsichiatrie infantili sono state smantellate, pochi giorni fa due genitori mi hanno chiamato disperati perché la loro bambina di quattro anni con autismo viene curata con dei neurolettici. Che senso ha fare gli screening se poi nessuno prende in carico i ragazzi?”. E ancora: “Perché la vera emergenza è l’abbandono in un Paese dove le risorse per la salute mentale sono le più basse d’Europa. La solitudine dei familiari. La disperazione degli operatori, costretti a lavorare in condizioni impossibili e rischiose. (…) Nell’abbandono è evidente che le persone peggiorano e la malattia si cronicizza, ma la risposta non può essere l’abuso della contenzione o l’uso indiscriminato di farmaci. Perché invece di prevedere nuove strutture idonee per i Tso o gli Aso cioè gli accertamenti sanitari obbligatori non si potenziano i servizi territoriali previsti dalla legge 180?”.
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