Dopo le elezioni vinte cosa farà Putin? Ferdinando Nelli Feroci, ambasciatore italiano, presidente dello IAI, ha fatto alcune considerazioni importanti in un’intervista a «Il Messaggero». «La risposta dell’Europa era prevedibile, così come l’esito delle elezioni. Secondo i nostri standard queste elezioni non sono né corrette né libere né eque, non corrispondono ai criteri di una democrazia all’occidentale, e in quanto occidentali non possiamo sottoscrivere questo risultato. Per questo non ci saranno messaggi di congratulazioni dalle capitali europee, ma da Paesi più vicini alle sensibilità russe su come coniugare una democrazia», ha detto la guida dell’Istituto Affari Internazionali. Questi ha specificato anche che per quanto il risultato elettorale «vada preso con beneficio d’inventario, dimostra che Putin gode di un consenso notevole. Un dato che può non piacerci, ma di cui dobbiamo prendere atto. I tassi di partecipazione al voto e dei consensi sono i più alti da quando Putin si è sottoposto al rituale delle elezioni. La sua operazione speciale in Ucraina resta popolare».
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Cosa far Putin ora che ha vinto le elezioni: l’analisi di Nelli Feroci
Cosa farà Putin ora che ha vinto le elezioni? «Lo zar si comporterà in continuità con quanto ha fatto finora rispetto alla sua collocazione geopolitica e alla gestione del conflitto. Non rinuncerà ai territori che ha occupato in Ucraina, che considera parte integrante della Federazione russa, tanto da far votare i suoi abitanti», ha detto con fermezza Nelli Feroci. «Che possa essere indotto a portare l’offensiva oltre la linea del fronte con spostamenti di truppe verso ovest non è detto. Tutto considerato, potrebbe convenirgli aspettare di vedere cosa succede negli Stati Uniti a novembre. Certo non sarà disponibile a trattare una pace se non alle sue condizioni. Gli conviene vedere se si insedia un Presidente col quale un negoziato sarà possibile da posizioni più vicine a quelle della Russia di Putin», ha aggiunto l’ambasciatore. Consolidare l’occupazione? Secondo Nelli Feroci «nella sua agenda politica c’è qualcosa di più, forse anche il disegno originario di realizzare un cambiamento di regime a Kiev insediando un governo amico, oppure destabilizzando ulteriormente l’Ucraina o portando l’offensiva più a fondo verso ovest, o sperando in una rivolta interna, ci sono insoddisfazioni pure in Ucraina verso Zelensky».

Dopo aver trionfato alle elezioni quali saranno le mosse dello zar
Putin dunque aspetterebbe l’esito delle elezioni americane che potrebbero portare alla vittoria Donald Trump. Nelli Feroci non vede all’orizzonte problemi per la Nato, tenendo conto che «Putin è pur sempre un animale politico razionale, non credo che porterà attacchi a Paesi membri dell’Alleanza Atlantica, alla Moldova, alla quale abbiamo offerto una prospettiva di adesione. La Transnistria, che ne fa parte, da tempo ha manifestato l’intenzione di entrare in una sfera russa». Qualche riflessioni infine sulle sanzioni:«Hanno avuto un impatto molto modesto, perché non erano universali, sono state adottate da un gruppo di paesi occidentali e da un altro piccolo drappello di Stati. L’interscambio, i commerci verso Paesi terzi limitrofi, si sono impennati. Le merci dai Paesi occidentali arrivano in Russia attraverso le triangolazioni. Quanto a idrocarburi e gas, la Russia ha perso clienti in Europa ma ne ha guadagnati altrove. Noi europei ci siamo abituati a fare a meno del greggio e del gas russi».
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