«Lo dico e lo ripeto, l’Ucraina non ha niente a che fare con l’attacco terroristico a Mosca. Perché siamo una democrazia, noi…». Così Mykhailo Podolyak, uno dei consiglieri più ascoltati dal presidente ucraino Zelensky, nel corso di un’intervista a «Repubblica». Parole le sue che fanno capire quanto il governo di Kiev senta ora l’urgenza di disinnescare il tentativo di Putin di trascinare l’Ucraina nella strage al Crocus City Hall. Per Podolyak, Putin starebbe seguendo «una precisa strategia».
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Attentato a Mosca, Podolyak: “Ecco perché l’Ucraina è estranea all’attacco”
Putin «prima di tutto vuole distogliere l’attenzione dalle recenti azioni massicce contro il nostro Paese. Il 22 marzo, voglio ricordarlo a tutti, ha fatto lanciare missili sulla centrale idroelettrica Dniprohes a Zaprizhzhia. Una diga. L’ennesimo atto criminale davanti agli occhi del mondo. E poi, è chiaro che insistere sulla cosiddetta ‘pista ucraina’ gli serve per spiegare ai suoi cittadini perché d’ora in avanti parlerà esplicitamente di guerra e non più di operazione militare speciale. Il cambio di retorica, anticipato dalle dichiarazioni del suo portavoce Dmitrij Peskov, si è reso necessario per giustificare la nuova e più vasta mobilitazione nonché la crescente militarizzazione dell’economia russa», ha dichiarato Podolyak. (continua a leggere dopo le foto)

Attentato a Mosca, Podolyak: “Putin lo userà per un’escalation”
Alla domanda “Come fate ad essere certi che nessuno, in Ucraina, abbia aiutato anche solo logisticamente il commando dell’Isis-K?”, Podolyak ha replicato con fermezza: «Perché il mio Paese fa parte della coalizione delle democrazie. Istituzioni e apparati ucraini ripudiano il metodo terroristico. E non è affatto vero, come afferma invece Putin, che i terroristi dopo la strage stessero venendo qui. Siamo uno stato in guerra, ai confini ci sono soldati e forze speciali ovunque, su entrambi i lati. È impossibile attraversarlo, oltretutto armati e a bordo di un’automobile già segnalata e ricercata dai servizi segreti». In Ucraina si sono fatti un’idea precisa di quanto accaduto: «I terroristi hanno agito in ambienti chiusi e hanno utilizzato mezzi di trasporto. Sono passati tra la folla senza essere controllati. Per oltre un’ora e mezzo hanno sparato senza che la polizia intervenisse. Infine hanno lasciato con calma il Crocus o sulla stessa macchina con la quale erano arrivati. È strano che le agenzie di sicurezza russe non siano state in grado di fermarli. Ciò indica che la Russia non è pronta a rispondere a eventi del genere, perché è concentrata solo sulla guerra. Da qui la volontà di Putin di collegare la strage all’Ucraina per attivare la propaganda anti-ucraina, ma i fatti dimostrano che è stata commessa da cittadini della Federazione che appartengono a gruppi radicali islamici». In realtà almeno due avrebbero il passaporto del Tagikistan, anche se l’identità non è chiara. (continua a leggere dopo le foto)

“L’Ucraina condanna sempre qualsiasi manifestazione terroristica”
Si aspettavano un’escalation nei toni di Putin: «La Russia è la Russia. Non sta vincendo sul campo, quindi cerca di fare pressione su di noi e su altri Paesi con il terrorismo psicologico. Una escalation in questo senso, sì, ci sarà». Poi la puntualizzazione: «Può essere escalation retorica, di retorica propagandistica. Tenterà di influenzare i nostri partner affinché sospendano gli aiuti e facciano capitolare l’Ucraina. Per quanto riguarda l’uso dell’arma nucleare, non so, mi pare un po’ strano che se il tuo paese subisce un attacco terroristico con cui un altro paese non ha nulla a che fare, poi ci si metta a discutere di mezzi di risposta così. Dopotutto, quella atomica è un’arma di deterrenza. E mi sembra che la comunità internazionale sia ormai consapevole che con il presidente russo non si può parlare seriamente di niente». Podolyak ha poi concluso l’intervista a «Repubblica» dicendo: «L’Ucraina condanna sempre qualsiasi manifestazione terroristica. E però per noi è altrettanto importante che il mondo non dimentichi ciò che la Russia ha fatto a a Kharkiv, Zaporizhzhia, Dnipro, Kryvyi Rih, alla vigilia dell’assalto al teatro. La Russia ogni giorno compie atti terroristici contro di noi. Dopo che Putin è stato confermato dittatore con le cosiddette elezioni russe, ha dato l’ordine di sganciare bombe aeree guidate con la massima intensità sulle nostre città e sulla popolazione».
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