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Perché “La Voce Nuova”

Quando ho detto ad un paio di conoscenti che volevo fondare un nuovo giornale online, insieme ad alcuni amici e colleghi fidati, mi hanno detto “sei pazzo”. Pazzo perché avviare oggi un’iniziativa editoriale, senza poter contare su investimenti di un certo rilievo, sarebbe “pura follia”.

Ecco, in questa risposta, a parte una preoccupazione condivisibile, c’è un fondo di verità. Si sono “folle”, siamo “folli”. E’ quella follia di chi da oltre trent’anni ama questo lavoro, nonostante le difficoltà, le mille salite, gli inciampi e i dolori. Ma anche grazie alle gioie, a quel “fuoco” che dieci anni fa mi ha fatto capire che ero pronto per contribuire a far nascere un progetto editoriale solo digitale, come poi è avvenuto al di là dello stato attuale delle cose.

Quindi perché oggi “La Voce Nuova”? Prima di tutto per noi, per cercare di onorare al meglio questa professione bistrattata, il giornalismo, in un’era in cui è sempre più difficile distinguere notizie da opinioni, mezze verità da veline di pura falsità. Un periodo in cui è sempre più difficile discostarsi dal pensiero unico e chi lo fa, sicuramente un po’ troppo alla leggera, viene tacciato di complottismo, fake news ed altre spregevolezze.

Poi “La Voce Nuova” è soprattutto per voi. La nascita di un nuovo giornale – diceva un grande editore del novecento – anche se concorrente, è sempre da salutare come un lieto evento, una buona notizia per la democrazia. Una voce in più significa libertà: come recita la nostra Costituzione all’articolo 21, “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e la “stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, sia essa tradizionale o online.

In un contesto come quello italiano, in cui anche i grandi editori sono in difficoltà economiche, far sentire la propria voce per i piccoli e piccolissimi è un’impresa a dir poco ardua. Se pensiamo all’attuale universo globale dei media, dominato dalle grandi piattaforme che paiono rispondere a nessuno se non a se stesse, forti di una posizione monopolista, l’impresa assume i caratteri della sfida di Davide contro Golia.

Eppure, non ci arrendiamo. “Quando non sai qual è la via del dovere, scegli la più difficile” diceva Indro Montanelli, maestro di quel rigore giornalistico che sempre dovrebbe guidare il nostro lavoro. Bene, vi promettiamo che ce la metteremo tutta per rispettare, ogni giorno, il compito di informarvi correttamente, stimolare le vostre coscienze. Tenendo sempre ben presente la nostra missione: “informare”, tenendo ben separati fatti da opinioni, ricordando storie ed eventi che ancora oggi dovrebbero aiutarci a leggere la quotidianità ma che troppo spesso sono dimenticati. Buona lettura!

(pubblicato in origine il 6 gennaio 2023)