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E’ l’amore che crea una famiglia | Opinioni

Il 14 marzo 2023 ho pubblicato un articolo sui nuovi divieti di iscrizione alle anagrafe dei figli di coppie omosessuali. Già nel 2004 il Governo italiano ha imposto il divieto di procreazione medicalmente assistita alle coppie omosessuali, oltre che alla maternità surrogata. A questo si è aggiunto un nuovo divieto che riguarda la registrazione alle anagrafi dei figli nati all’estero con genitori dello stesso sesso. Si tratta di una questione che rende evidente lo schieramento non solo politico, ma in primis ideologico, del nostro Governo.

Figli di coppie omosessuali: gli eventi delle ultime settimane

I riflettori, nei giorni scorsi, sono stati puntati sulle parole di importanti esponenti del partito Fratelli d’Italia, a partire dalla ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, per proseguire con il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone. Entrambi si sono fortemente schierati contro le pratiche di creazione di una famiglia da parte di una coppia omosessuale. Infatti, tra le parole maggiormente utilizzate dai due, spiccano “reato” e “mercato“. I soggetti in questione associano la maternità surrogata all’idea dell'”utero in affitto”, termine dalla forte accezione negativa. La ministra Roccella ha parlato anche di numeri: dell’intero costo del processo di maternità surrogata, alla donna non spetterebbe che 1/5. Questo il motivo per cui la Ministra ha parlato di schiavitù del corpo femminile. Quanto a Mollicone, ha considerato la maternità surrogata un “reato più grave della pedofilia“, una affermazione che esprime in modo chiaro l’opposizione alle ancora (purtroppo) potenziali e non effettive libertà di due genitori dello stesso sesso, accusati di voler “scegliere un figlio come la tinta di casa“.

E’ l’amore che crea la famiglia: opinioni

Parto dall’assunto che la polemica in questione è nata per essere esclusivamente indirizzata alle coppie omosessuali. Infatti, la pratica della maternità surrogata è utilizzata non solo dalle famiglie arcobaleno, ma anche dalle coppie eterosessuali, i quali non sono stati menzionati in alcun discorso politico. A mio avviso, le nuove misure del Governo e le sue posizioni intendono remare contro solo ad una determinata tipologia di coppie. Non si è discusso della volontà di creazione di una famiglia, usufruendo dello stesso mezzo, da parte di una coppia socialmente accettata. Gli unici ad esser stati presi in causa sono stati i genitori dello stesso sesso. Sono numerosi i dibattiti in merito alla concezione della maternità surrogata. Nei paesi in cui essa è consentita vi sono specifiche regolamentazioni: per esempio, in alcuni paesi non è previsto alcun compenso economico. Questo mi spinge a credere di non poter parlare di “schiavitù del corpo femminile”: evidentemente ci sono donne che sono disposte a mettere a disposizione loro stesse per donare la felicità al prossimo, che è anche il loro unico guadagno. Anche nei casi in cui è prevista una retribuzione la donna non è comunque costretta a mettersi a disposizione di queste pratiche. Da questo discorso escludo, ovviamente, gli Stati in cui si procede con pratiche illegali.

Quando una coppia desidera fortemente un figlio senza riuscirvi è normale che cerchi una via alternativa. Si è parlato di “voler scegliere un figlio” come se nelle pratiche legalizzate, come l’adozione, non si facciano comunque delle preferenze tra bambini. Quelle poche famiglie che decidono di adottare hanno la facoltà di scegliere un figlio piuttosto che un altro: è il motivo per cui si adottano sempre neonati e non bambini più grandi o con disturbi cognitivi. E’ una scelta a tutti gli effetti, la quale però non viene contestata. Nel caso della maternità surrogata (ripeto, nei Paesi in cui è legalizzata e regolamentata) non si è di fronte ad una scelta se non della gestante, ma è questa stessa a sottoporsi al giudizio, consapevole del fatto che potrebbe essere scelta oppure no.

Conclusioni

Qualche anno fa, mentre guardavo Ciao Darwin (Canale 5), il conduttore Paolo Bonolis disse una frase che mi rimase subito impressa: “Credo che i figli possono vivere in una famiglia fatta da madre e padre, o da due madri o due padri, cambia poco; sempre meglio che con 7 suore“. Questo il fulcro del mio pensiero: il diritto primordiale di un bambino è quello di essere amato. L’istinto paterno o materno è un sentimento che va oltre l’orientamento sessuale. Ci sono padri non biologici che sono più genitori dei “padri veri“, così come ci sono mamme non biologiche che lo sono altrettanto. Un bambino che cresce sentendosi amato non avrà da incolpare i propri genitori per questo. Ed io, come cittadina, mi sentirei più in pace con me stessa permettendo la libertà di avere una famiglia ad una coppia che realmente vuole crescere e amare un essere umano, piuttosto che impedirlo. Ci sono genitori eterosessuali che mettono al mondo delle vite e non se ne curano, poiché non amano. D’altra parte ci sono potenziali genitori che soffrono per non poter allargare il loro amore ad una nuova vita. Possiamo davvero noi tutti prenderci in carico il peso di un bambino infelice, dimenticato o mai nato perché la legge Italiana vieta loro l’amore che meritano? O possiamo forse permetterci di negare la felicità del prossimo solo per pareri personali e dissonanze ideologiche?