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Zelensky a Washington, incontro con i think tank americani: “Già al lavoro per soluzioni di pace”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è negli Stati Uniti, dove ha incontrato i vertici dei principali think tank americani per discutere della situazione al fronte e delle possibili strade verso una pace garantita con la Russia. Molti rappresentanti dei think tank stanno già lavorando con i nostri militari per individuare soluzioni efficaci”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando la collaborazione in corso tra analisti, esperti di sicurezza e governo ucraino.

Il pressing di Trump e il nodo dei missili Tomahawk

L’incontro di Zelensky con gli analisti è arrivato poche ore dopo il colloquio con il presidente americano Donald Trump, che ha invitato Kiev a negoziare un accordo con Mosca, raffreddando le speranze ucraine di ottenere i missili da crociera Tomahawk dagli Stati Uniti.

Su Truth Social, Trump ha scritto:È tempo di fermare le uccisioni e fare un accordo”, suggerendo che Russia e Ucraina si fermino sulla linea del fronte attuale “lasciando che sia la storia a decidere chi ha vinto”. Zelensky ha descritto l’incontro come “cordiale”, ma ha ammesso che non è arrivato alcun via libera alla fornitura di nuove armi: “Non ha detto di no, ma per oggi non ha detto sì”.

“Mosca ha paura dei Tomahawk”

Zelensky ha ribadito l’importanza strategica dei Tomahawk, spiegando che “Mosca ha paura” di questi armamenti a lungo raggio. Ha però riconosciuto che Washington teme un’escalation del conflitto, preferendo mantenere la linea della prudenza.

Dopo il fallimento del recente vertice Usa-Russia in Alaska, Zelensky sperava di capitalizzare la crescente frustrazione di Trump verso Putin, ma è ripartito da Washington senza promesse concrete. Il tycoon ha nel frattempo annunciato un prossimo vertice con Putin a Budapest, dichiarandosi “fiducioso che il presidente russo voglia porre fine alla guerra”.

Il vertice di Budapest e il “tunnel Trump-Putin”

Alla Casa Bianca si è parlato anche del vertice di Budapest e della discussa proposta per la costruzione di un tunnel di collegamento tra Stati Uniti e Russia, ribattezzato “tunnel Trump-Putin”. “È un’idea emersa ieri, un tunnel dalla Russia all’Alaska. È interessante. Non penso che la apprezzerai”, ha scherzato Trump rivolgendosi a Zelensky, che ha concordato ironicamente. Il presidente americano ha aggiunto: “Putin può voler solo ritardare la fine della guerra. Ma ho negoziato tutta la vita con i migliori, e ne sono sempre uscito bene. È possibile”.

Melania e la priorità ai bambini ucraini

Trump ha poi raccontato che la first lady Melania lo ha incoraggiato a riunire i bambini ucraini con le loro famiglie: “È un pensiero che la assorbe molto. Pensa sempre ai bambini”. Il presidente Usa ha anticipato che intende discutere anche della situazione in Ucraina durante il suo prossimo incontro con Xi Jinping in Corea del Sud.

Zelensky: “Le industrie americane pronte ad aiutarci”

Durante la visita, Zelensky ha incontrato anche i rappresentanti dell’industria della difesa americana, che – ha detto – hanno espresso “disponibilità ad aiutarci”. “Dopo tutti questi attacchi contro le nostre infrastrutture – ha spiegato – abbiamo incontrato diverse compagnie statunitensi e parlato con loro di difesa. C’è grande attenzione e un sostegno concreto alle nostre esigenze”.

Un viaggio complesso, dunque, per il presidente ucraino, tra diplomazia, pressing politico e la ricerca di nuove garanzie per un conflitto che, nonostante le parole di pace, continua a bruciare.