Press "Enter" to skip to content

Verona, uccide la compagna a coltellate: aveva il braccialetto, ma era riuscito a toglierselo

Un nuovo, terribile caso di femminicidio sconvolge il Veronese. È accaduto a Castelnuovo del Garda, dove una donna di 33 anni è stata uccisa a coltellate nella sua abitazione. L’autore dell’omicidio, Reis Pedroso Douglas, 41 anni, è stato arrestato dai Carabinieri dopo una violenta aggressione culminata in un “numero smisurato” di fendenti, come riferito dalla Procura di Verona.

La vittima si chiamava Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, di origini brasiliane come l’assassino. Viveva con lui da circa un anno e mezzo in un appartamento acquistato dall’uomo. In passato, Jessica aveva già denunciato episodi di violenza domestica. Le tensioni familiari e le aggressioni avevano portato alla revoca dell’affidamento della figlia avuta da una precedente relazione. La donna era madre di due bambini, di 9 e 11 anni: il maggiore vive in Brasile con il primo compagno, la minore era stata affidata al padre da cinque mesi. Con Reis Pedroso non aveva figli.

Il mistero del braccialetto elettronico scomparso

L’assassino era già sottoposto a divieto di avvicinamento dal 23 aprile scorso, con l’obbligo di mantenersi ad almeno 500 metri dalla vittima e dai luoghi da lei frequentati. A maggio gli era stato installato un braccialetto elettronico e a Jessica era stato consegnato il dispositivo ricevitore. Ma al momento dell’arresto, Reis Pedroso non indossava più il braccialetto: i Carabinieri lo stanno ancora cercando. L’apparato ricevuto dalla donna è stato invece trovato nascosto nel garage della madre dell’uomo, a Ponti sul Mincio. Gli inquirenti stanno indagando per capire quando e come Reis Pedroso se ne sia disfatto, e se il dispositivo fosse stato manomesso.

Una lunga scia di violenze e denunce

Il 41enne era noto alle forze dell’ordine. Aveva precedenti per maltrattamenti, lesioni, uso di alcol e droghe. Lo scorso aprile era stato arrestato dopo aver aggredito Jessica in strada, trascinandola per i capelli sull’asfalto e colpendola con pugni e persino con una chiave.

Nel dicembre 2024 era stato indagato anche per violenza sessuale ai danni della sorella della moglie e per resistenza e minaccia ai Carabinieri intervenuti. Nonostante gli ammonimenti e il monitoraggio elettronico, era riuscito a riavvicinarsi alla donna e a ucciderla.

L’allarme degli amici e la scoperta del corpo

A dare l’allarme sono stati alcuni amici di Jessica, che da sabato non riuscivano più a contattarla. Preoccupati dal silenzio, hanno chiamato i Carabinieri. Quando gli agenti sono entrati in casa, hanno trovato il corpo della donna senza vita. Gli esperti del RIS stanno svolgendo accertamenti e il medico legale dovrà stabilire l’esatto momento del decesso.

Il caso dello sportello antiviolenza chiuso

Suscita polemiche anche la chiusura dello Sportello antiviolenza di Castelnuovo del Garda, aperto nel 2022 per iniziativa del Comune e dell’associazione Amicizia e Solidarietà. L’ex sindaco Domenico Dal Cero, oggi consigliere comunale, ha commentato amaramente: «Era stato aperto proprio per aiutare le donne in difficoltà. Purtroppo la nuova amministrazione lo ha chiuso. Eppure anche il nostro Comune non è mai stato immune da episodi di violenza familiare».

Un’ulteriore tragedia che riaccende il dibattito sulla tutela delle donne, sulle misure di protezione inefficaci e sull’urgenza di un sistema di prevenzione che funzioni davvero, prima che sia, ancora una volta, troppo tardi.