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L’uragano Melissa raggiunge forza 5, allerta massima: “Rischi inimmaginabili”

Sta devastando i Caraibi l’uragano Melissa, una tempesta di potenza eccezionale che ha raggiunto la categoria 5, la più alta della scala Saffir-Simpson. Con venti che superano i 255 chilometri orari, Melissa è diretta verso la Giamaica, dove si teme possa toccare terra nelle prossime ore, trasformandosi nel più violento uragano mai registrato sull’isola.

Il National Hurricane Center americano parla di «venti distruttivi e inondazioni catastrofiche», mentre il governo giamaicano ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale. La minaccia non riguarda solo la Giamaica: anche Haiti e Repubblica Dominicana si preparano al peggio, con previsioni che annunciano piogge torrenziali e frane estese.

Melissa, la furia di categoria 5

«Melissa è ora un uragano di categoria 5. Venti devastanti, mareggiate e inondazioni catastrofiche peggioreranno in Giamaica per tutto il giorno», ha spiegato l’NHC nel suo ultimo bollettino. Il ciclone si muove lentamente, a circa 6 chilometri orari, e questo — sottolineano gli esperti — aumenta i rischi di danni prolungati: «La lentezza dell’uragano prolungherà piogge, inondazioni e frane per giorni».

Finora si contano quattro vittime: tre ad Haiti e una nella Repubblica Dominicana, dove si cerca ancora un adolescente disperso. Le onde hanno già raggiunto gli otto metri di altezza. Secondo gli esperti, la potenza di Melissa è il risultato di un mare eccezionalmente caldo, che ha fornito al sistema un’enorme quantità di energia. «È un uragano che sta battendo record e che potrebbe lasciare ferite profonde», ha dichiarato il meteorologo americano Jamie Rhome.

Evacuazioni obbligatorie e ospedali in allerta

In Giamaica la situazione è già critica. Il governo ha ordinato evacuazioni di massa nelle aree costiere e ha aperto oltre 300 rifugi di emergenza. Gli ospedali hanno sospeso le attività ambulatoriali e operano solo in modalità urgenza. Tutti gli aeroporti sono stati chiusi e la popolazione è stata invitata a restare chiusa in casa.

«Non uscite, anche se il vento sembra diminuire: le raffiche torneranno improvvisamente», ha avvertito il ministro degli enti locali Desmond McKenzie. Le autorità temono inondazioni con livelli d’acqua superiori al metro e precipitazioni fino a 70 centimetri. In alcune zone, l’acqua e il vento hanno già distrutto linee elettriche e interrotto i collegamenti con le comunità più isolate.

Il ministro della Salute Christopher Tufton ha parlato di «una sfida senza precedenti» e ha confermato che gli ospedali pubblici stanno preparando posti letto aggiuntivi per le emergenze. Anche il direttore del Servizio meteorologico nazionale, Evan Thompson, ha confermato che il versante meridionale dell’isola sarà il più colpito: «I venti inizieranno a intensificarsi nelle prossime ore. Le persone devono rimanere nei rifugi fino a nuovo ordine».

“Una tempesta senza precedenti, con rischi inimmaginabili”

La climatologa Liz Stephens, docente all’Università di Reading, ha dichiarato al Guardian che l’uragano Melissa rappresenta «una delle più potenti tempeste tropicali mai osservate nei Caraibi». «Con venti estremi, onde di tempesta e accumuli di pioggia record, questo ciclone ha tutti gli ingredienti per essere una catastrofe. Le comunità giamaicane devono prepararsi a impatti inimmaginabili».

Secondo Stephens, Melissa è anche un campanello d’allarme per gli effetti del cambiamento climatico, che «sta amplificando la forza degli uragani e rendendo più frequenti gli eventi estremi». Le immagini provenienti da Kingston mostrano interi quartieri evacuati e linee elettriche crollate. Le autorità hanno dichiarato che i soccorsi potrebbero impiegare giorni prima di raggiungere le zone più colpite.

Elon Musk e la rete Starlink a supporto dei soccorsi

In mezzo al disastro, arriva un aiuto dallo spazio. La rete satellitare Starlink, creata da Elon Musk, ha attivato la connessione di emergenza in Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana, permettendo ai soccorritori di comunicare nonostante i blackout.

«Siamo in contatto costante con i funzionari locali e le squadre di emergenza per mantenere la connettività durante e dopo la tempesta», ha scritto su X Lauren Dreyer, vicepresidente delle operazioni Starlink. I terminali satellitari, alimentabili anche a batteria, garantiscono Internet ad alta velocità anche nelle aree più colpite, dove infrastrutture e linee telefoniche sono già fuori uso.

Come disse lo stesso Musk anni fa: «Metterò in orbita satelliti per aiutare chi si trova nelle foreste, sulle montagne o in mezzo all’oceano». Oggi, davanti a un uragano che minaccia intere nazioni, quella promessa si sta realizzando — mentre il mondo guarda con apprensione alle immagini di un disastro annunciato.