Un altro attacco su vasta scala. Un’altra notte sotto i cieli in fiamme. La guerra in Ucraina non conosce tregua, e nella notte tra domenica e lunedì le forze armate russe hanno lanciato una delle offensive più imponenti degli ultimi mesi. Secondo quanto riferito dal presidente ucraino Zelensky, due persone sono rimaste uccise e 15 ferite, tra cui un bambino di 12 anni, a causa di un’ondata di droni e missili che ha colpito diverse regioni del Paese. Un bilancio drammatico che si aggiunge alle continue sofferenze civili. «Danni ingenti sono stati segnalati a Kiev e nella regione, così come nelle aree di Kharkiv e Ivano-Frankivsk», ha scritto Zelensky in un post su X, aggiungendo che altri droni sono stati intercettati nei cieli di Sumy, Khmelnytskyi, Kirovohrad, Mykolaiv, Poltava e Kherson.
Kiev: abbattuti 200 droni su 450 lanciati
Le cifre rilasciate dall’aeronautica militare ucraina parlano da sole. Durante la notte, Mosca avrebbe lanciato 450 vettori d’attacco tra droni e missili, un numero che conferma l’intensificazione della pressione militare russa. Di questi, secondo i comandi di Kiev, almeno 200 erano droni Shahed di fabbricazione iraniana, mentre 24 missili di diverso tipo sono stati neutralizzati dai sistemi di difesa.
Un attacco coordinato, massiccio, e difficilissimo da fronteggiare. Nella capitale, un asilo è stato colpito e ha preso fuoco, così come diversi edifici residenziali e infrastrutture civili. Le immagini che arrivano da Kiev mostrano detriti, vetri esplosi, case danneggiate: il volto quotidiano di una guerra che continua a colpire anche lontano dalla linea del fronte.
La visita del ministro francese Jean-Noël Barrot
Nel frattempo, la diplomazia europea cerca di consolidare il sostegno all’Ucraina, anche attraverso la presenza diretta. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot è arrivato a Kiev per una visita ufficiale di due giorni, durante la quale incontrerà il presidente Zelensky, la nuova premier Yulia Svyrydenko, e il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. Nel comunicato ufficiale diffuso dal Quai d’Orsay, si legge: «In seguito alle sanzioni senza precedenti adottate dalla Francia e dall’Unione Europea contro la Russia, il ministro farà il punto sul sostegno della Francia all’Ucraina».
Tappa simbolica a Chernobyl
Non è un caso che nel programma del ministro Barrot sia prevista anche una visita alla centrale nucleare di Chernobyl, teatro di un attacco russo lo scorso febbraio. La Francia, come ricordato dal comunicato, ha contribuito alle operazioni di ripristino della copertura radioattiva, danneggiata da un drone. «Le forze russe continuano a colpire le infrastrutture energetiche ucraine, mettendo a rischio la sicurezza non solo del Paese ma dell’intero continente europeo», sottolineano da Parigi.
Una guerra che si gioca su più fronti
Mentre i leader occidentali visitano Kiev, sul campo la realtà resta drammatica: la popolazione civile è ancora una volta il bersaglio indiretto di strategie militari su larga scala. Gli attacchi alla capitale e alle regioni interne dimostrano la volontà di Mosca di logorare la resistenza ucraina anche psicologicamente, colpendo le case, le scuole, la quotidianità. Un conflitto sempre più totale, che si combatte con droni, diplomazia e resistenza.





