Siamo entrati in una fase molto delicata della guerra tra Russia e Ucraina. Secondo un’inchiesta del «Washington Post», le forze di Zelensky hanno subito perdite significative di uomini e armi dall’inizio del conflitto e i funzionari occidentali stanno cominciando a mettere in forse l’idea che la resistenza a Bakhmut sia vincente. Secondo quanto riferito dal noto giornale americano la qualità delle forze ucraine è stata “degradata da un anno di perdite, l’umore delle truppe in prima linea è cupo, alcuni funzionari ucraini mettono in dubbio la prontezza di Kiev nell’organizzare la controffensiva di primavera”. Il WP dice anche che Kiev potrebbe aver subito fino a 120.000 morti e feriti, rispetto ai 200.000 russi (perdite che pare siano tenute segrete anche agli alleati). Numeri impressionati soprattutto se si pensa che l’esercito di Putin è molto più grande e la popolazione russa è circa il triplo di quella ucraina.

Ucraina a corto di uomini e munizioni: sale il pessimismo
Spiega sempre il «Washington Post» che il punto di forza delle armate di Kiev è sempre stata la qualità degli armamenti. A contare però senz’altro sono anche i combattenti, il loro stato d’animo e la condizioni fisica. E gli ucraini, come dicevamo, stanno vivendo settimane difficili. Purtroppo, ed è bene parlarne, proprio per far capire qual è la situazione nelle trincee, i soldati più esperti sono per la maggior parte morti o feriti; quelli rimasti sono giovani e poco addestrati. Le rivelazioni del «WP» fanno capire quanto dunque le sorti del conflitto dipendano dal supporto degli Stati Uniti e degli altri Paesi alleati. Non si scrive qui per il gusto di diffondere il pessimismo, ma per offrire al lettore la consapevolezza che la guerra tra Russia e Ucraina è arrivata ad una fase complessa.
Usa e Regno Unito in queste ore hanno rivendicato il ruolo di “coordinatori degli sforzi internazionali” per incrementare gli aiuti militari all’Ucraina. Durante il faccia a faccia, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente americano Joe Biden a margine del vertice Aukus di San Diego hanno ribadito la necessità di “restare incrollabili nel sostegno all’Ucraina”, perché Kiev “vinca la guerra e si assicuri una pace duratura” in cui Mosca “non la possa più minacciare nello stesso modo”.

Guerra tra Russia e Ucraina: Mosca anche è in affanno
Secondo quanto appreso dall’Intelligence britannica anche Mosca sta vivendo infatti un momento difficile. Nelle ultime settimane, “la carenza di munizioni per l’artiglieria russa è probabilmente peggiorata, tanto che in molte zone del fronte è in vigore un razionamento estremamente stringente delle munizioni”. Secondo l’analisi dell’intelligence del Ministero della Difesa britannico “sarebbe proprio questo il motivo fondamentale per cui nessuna formazione russa è stata recentemente in grado di generare un’azione offensiva operativamente significativa”. Il report giornaliero riferisce che “la Russia ha quasi certamente fatto ricorso al rilascio di vecchie scorte di munizioni precedentemente classificate come non utilizzabili”. In soldoni, Mosca avrebbe sottostimato l’operazione militare speciale.

Le ultime parole di Putin
Il presidente russo Vladimir Putin ha appena dichiarato che la Russia in Ucraina sta lottando per “la sopravvivenza” della sua “statualità”. “Per noi, questo non è un compito geopolitico, ma il compito della sopravvivenza della statualità russa, della creazione delle condizioni per il futuro sviluppo del Paese e dei nostri figli”, ha detto lo zar durante un incontro avuto con gli operai di una fabbrica dell’industria aeronautica a Ulan-Ude. Ad essersi espresso oggi anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha affermato che nessuna soluzione negoziata del conflitto in Ucraina è possibile a meno che Kiev “consideri la situazione di fatto e le nuove realtà”.





