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Terracina, crollo al ristorante “Essenza”: muore la sommelier Mara Severin

Aveva solo 31 anni Mara Severin, la giovane sommelier rimasta vittima del crollo improvviso del soffitto nel ristorante “Essenza” di Terracina, uno dei locali più apprezzati del panorama gastronomico italiano, noto anche per la sua stella Michelin. Mara viveva a Sabaudia, poco distante, ed era parte integrante del ristorante sin dagli esordi. Lunedì sera, mentre si trovava all’interno del locale per svolgere il suo lavoro, il crollo di una porzione della copertura le è costato la vita. Il suo corpo è stato rinvenuto sotto le macerie, nella parte interna della sala che affaccia su via Roma.

Un ruolo chiave in sala e in cantina

Mara non era solo una dipendente. Era l’anima del servizio. Gestiva la cantina con competenza e passione, ma curava anche l’accoglienza dei clienti, diventando col tempo un punto di riferimento per lo staff e per la clientela affezionata. Sui social, nelle ore successive alla tragedia, sono comparsi decine di messaggi di cordoglio, da parte di amici, colleghi e semplici clienti che ne ricordano la professionalità, la gentilezza e la dedizione totale al lavoro.

I soccorsi e il decesso in ospedale

A estrarre Mara dalle macerie è stato un vigile del fuoco, che ha consentito ai sanitari del 118 di intervenire rapidamente. Ma le sue condizioni, fin da subito, sono apparse disperate. Trasportata d’urgenza nel vicino ospedale, è morta poco dopo l’arrivo al pronto soccorso, nonostante tutti i tentativi di rianimazione. Tra i feriti, lei era la più grave. Il suo decesso ha lasciato sgomenta l’intera comunità e ha aperto interrogativi sulla sicurezza dell’immobile dove sorgeva il ristorante.

Un’inchiesta per chiarire le cause

La Procura ha disposto il sequestro del locale e avviato un’indagine per accertare le responsabilità. Secondo quanto trapelato, la copertura dell’edificio, un piano unico, era stata sottoposta a interventi di manutenzione poche settimane prima del crollo. Le perizie tecniche ora dovranno stabilire se ci siano state negligenze, difetti strutturali o altri fattori all’origine del cedimento. Al momento tutto è ancora da chiarire, ma l’episodio si configura come una tragedia annunciata per qualcuno, evitabile per altri. Di certo, è un evento che segnerà a lungo la città e l’intero settore della ristorazione locale.

Il lutto di una città sconvolta

A Terracina la notizia della morte di Mara ha suscitato dolore e incredulità. In tanti si sono radunati davanti al ristorante nelle ore successive, lasciando fiori, biglietti e messaggi. Anche l’amministrazione comunale ha voluto esprimere pubblicamente il proprio cordoglio. Così l’assessore Alessandra Feudi ha dichiarato: “In questo momento di dolore, esprimo il mio più sincero cordoglio alla famiglia della vittima e la nostra vicinanza ai feriti, allo staff del ristorante e a tutti coloro colpiti da questo drammatico evento. Un ringraziamento sentito va ai soccorritori, ai Vigili del Fuoco, agli operatori del 118, alle forze dell’ordine e alla Protezione Civile: il loro intervento tempestivo e il lavoro instancabile in queste ore difficili sono stati fondamentali”. L’assessore ha poi concluso con parole che sintetizzano lo spirito di una comunità ferita ma presente: “Terracina si stringe in un abbraccio collettivo di dolore e responsabilità.”

Un addio che lascia il segno

La morte di Mara Severin non è solo una tragica fatalità, ma il simbolo di quanto, ancora oggi, il lavoro – anche quello più nobile e amato – possa trasformarsi in un rischio. Il suo impegno, la sua passione per il vino e l’accoglienza, resteranno impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta. E ora, mentre si attende di fare luce sulle responsabilità, una città intera si ferma a piangere una giovane donna che ha fatto della gentilezza e della competenza la sua firma più autentica.