«La fantasia di sopprimere i genitori, vissuti come un ostacolo per la propria libertà, è un pensiero che si annida, a volte, nella mente degli adolescenti. Lo spiega con chiarezza Winnicott, lo sappiamo, è un tema ricorrente, simbolico, che resta naturalmente a livello di fantasia e poi scompare, crescendo. Ma ci sono casi invece, penso a Erika e Omar, penso a questo ragazzo di Paderno Dugnano, nei quali con ferocia inaudita degli adolescenti scelgono di dare corpo a questo pensiero. Il risultato è la strage che abbiamo sotto gli occhi». Queste le parole di Massimo Ammaniti, intervistato su “Repubblica” a proposito della strage di Paderno, in cui hanno perso la vita tre persone, tutte uccise da un 17enne.
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Paderno, Ammaniti: “La fantasia di eliminare i genitori è ricorrente, poi scompare. Ma in rari casi si trasforma in ferocia”
Cosa c’è nella testa e nel cuore di quel ragazzo? «Come possiamo dirlo? Però accade. Sempre più spesso. Anche in situazioni che sembrano, apparentemente, serene. Tra i minori assistiamo a un incremento esponenziale della violenza, in famiglia, nel gruppo, contro le donne. C’è una assuefazione alla ferocia, amplificata dai social che hanno fatto cadere la barriera tra vita reale e vita immaginata», ha spiegato Massimo Ammaniti. L’esperto ha poi aggiunto: «Questa violenza può esplodere ovunque, non è figlia del disagio. Torno, ancora, a Erika e Omar, vivevano in un contesto borghese. Eppure uccisero con 40 coltellate Susanna, la mamma di Erika, e il fratellino. E Pietro Maso aveva 18 anni quando assassinò i genitori e non viveva in un contesto disagiato».

“Piano piano il ragazzo parlerà, ma non è detto che spieghi perché ha sterminato la sua famiglia”
A chi lo ha interrogato il ragazzo ha spiegato che si sentiva oppresso dalla famiglia, voleva essere libero: «La fantasia della soppressione dei genitori nasce proprio dal senso di limitazione che gli adolescenti provano in quella fase della vita, quando tutte le regole sembrano imposizioni. O dalla rabbia se si percepiscono inadeguati rispetto alle aspettative, se provano umiliazione. Però, come dicevo, si tratta di fantasie», ha dichiarato Ammaniti. Poi la conclusione: «In questi soggetti il tentativo di organizzare il delitto perfetto dura poco. Piano piano il ragazzo parlerà, ma non è detto che spieghi perché ha sterminato la sua famiglia, sempre che un perché ci sia».





