Mollicone sulla maternità surrogata, stamane 20 marzo 2023 a La7 il presidente della commissione Cultura della Camera ed esponente di FdI Federico Mollicone si è espresso in merito alle polemiche riguardanti le famiglie arcobaleno. Nei giorni scorsi, la città di Milano ha dichiarato il divieto di iscrizione alle anagrafe dei figli di coppie omosessuali. Al fatto sono seguite polemiche e manifestazioni nella città e nel Paese, alle quali la politica non ha mancato di rispondere. Tra i vari interventi in merito, stamane è stato il turno di Mollicone che, commentando un’intervista dell’ex senatore leghista Simone Pillon, ha definito la maternità surrogata come un “reato peggiore della pedofilia”.
Mollicone sulla maternità surrogata: sostegno alle parole dell’ex senatore leghista Simone Pillon
Il presidente della commissione Cultura è stato chiamato stamane per un intervento ad Omnibus (La7) in merito alla questione “famiglie arcobaleno”. L’intervento è iniziato con un commento ad un’intervista a La Stampa dell’ex senatore leghista, Simone Pillon. Nelle dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo in merito alle famiglie arcobaleno, si legge: “Si vuole demolire la famiglia, passo dopo passo. Quando tutto si trasforma in famiglia, allora niente più è famiglia. Questo è ciò che si nasconde dietro slogan come ‘Love is love'”.
Pillon continua: “Si procede per gradi, come ha dimostrato il Pd con una strategia evidente. Prima le unioni civili, poi il ddl Zan, che è stato il primo vero gradino con cui avrebbero voluto togliere il diritto di parola a chi non la pensa come loro. Non è passata e allora adesso usano i media per dare la morte civile a chiunque non si allinei, trattandolo come un medioevale. Il secondo passo sarebbe il matrimonio egualitario, dal quale poi si arriverebbe al tema dei figli, dando il via libera alla genitorialità arcobaleno. Mi stupisce che un partito nato con l’obiettivo di proteggere i diritti del proletariato, ora voglia difendere i diritti di chi i figli li vuole comprare con l’utero in affitto. La legge prevede con chiarezza che l’utero in affitto sia un delitto. È reato anche solo farne pubblicità”.
Sempre a sostegno delle proprie posizioni ideologiche e politiche, l’ex senatore ha anche pubblicato un tweet particolare nella giornata della Festa del papà, porgendo i propri auguri ai “papà veri“.
Buona festa di san Giuseppe, patrono dei #papà. In tempi di femminismo feroce, di padri esclusi, in tempi di genitore 1 e 2, di gente che pretende di comprare i figli su internet e di usare donne come fossero incubatrici, vorrei porgere i miei auguri agli eroici papà veri. pic.twitter.com/ra2UVgaaFs
— Simone Pillon (@SimoPillon) March 19, 2023
La posizione di Fratelli d’Italia con Mollicone e Roccella
A sostegno delle dichiarazioni di Pillon, le parole di Mollicone non sono passate inosservate. Mollicone sulla maternità surrogata, oggi su La7, si è così espresso: “E’ un reato grave, più grave della pedofilia” e aggiunge “Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa, l’arredo dei mobili. Vuole scegliere di avere un figlio e come”. Forse può essere considerata inevitabile la crescente tensione in studio tra il conduttore e l’intervistato, percepibile dai sospiri nervosi del primo, anche se è risaputo già da prima dell’ascesa al potere che questo nuovo Governo non sarebbe stato molto “ben disposto” nei confronti delle famiglie arcobaleno (e non solo).

La maternità surrogata dovrebbe quindi essere considerata un reato perseguibile tanto quanto il reato di pedofilia, poiché “E’ un delitto“, come sostengono Pillon e Mollicone. A pensarla allo stesso modo anche la ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, anch’essa esponente del partito Fratelli d’Italia. Durante la puntata di ieri (19/03) di Mezz’Ora in Più su Rai3, le sue parole: “Una maternità surrogata costa circa 100mila euro e alle donne arrivano circa 15-20mila euro” e continua “Stiamo arrivando a forme di mercificazione e schiavitù del corpo femminile. Questo non è un fronte del progresso. Da una parte si comprano gli ovociti, dai depliant, dai cataloghi, da donne belle, alte, di una determinata religione e con un altro quoziente intellettivo. Dall’altra invece ci sono le donne che prestano l’utero con caratteristiche molto diverse“. Anche qui la conduttrice del programma, Lucia Annunziata, è rimasta (forse) sbalordita dalle parole della ministra tanto da lasciarsi scappare una brutta parola, cedendo alla rabbia e all’incomprensione, per poi scusarsi con Roccella e col pubblico.




