Press "Enter" to skip to content

Manovra, depositato l’emendamento del governo da 3,5 miliardi: pensioni, imprese e Ponte sullo Stretto

È arrivato in Parlamento l’emendamento del governo alla legge di Bilancio con misure per circa 3,5 miliardi di euro, annunciato nelle scorse ore dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il testo interviene su più fronti: dal sostegno alle imprese alle pensioni, dalla previdenza complementare agli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, fino a nuove disposizioni sulla rimodulazione del Pnrr.
Nel frattempo, l’esame della manovra in Aula al Senato inizierà il 22 dicembre e proseguirà il giorno successivo per l’approvazione definitiva. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come riferito dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

Pensione anticipata, si allunga la finestra mobile dal 2032

Uno degli interventi più rilevanti riguarda la pensione anticipata. Per il trattamento che richiede attualmente 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne), resta la finestra mobile di tre mesi per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2031. A partire dal 2032, però, la finestra si allunga progressivamente.
Secondo l’emendamento, salirà a quattro mesi per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2033, a cinque mesi per il 2034 e a sei mesi per chi li matura dal 1° gennaio 2035. La misura si affianca all’adeguamento alla speranza di vita, che prevede un mese in più nel 2027 e ulteriori due mesi nel 2028.

Superammortamento triennale e stop alla maggiorazione “green”

Per le imprese, l’emendamento rende triennale l’iper e superammortamento previsto dalla manovra per gli investimenti in beni strumentali. Le agevolazioni vengono prorogate fino al 30 settembre 2028, estendendo la finestra temporale rispetto al termine attualmente fissato al 31 dicembre 2026, con possibile completamento entro il 30 giugno 2027.
Il testo elimina inoltre la maggiorazione aggiuntiva per gli investimenti green e subordina il beneficio al fatto che i beni agevolati siano Made in EU, rafforzando così il legame tra incentivi e produzione europea.

Dalle assicurazioni 1,3 miliardi nel 2026 con l’acconto all’85%

L’emendamento introduce anche un nuovo meccanismo di versamento per il contributo sulle assicurazioni dei veicoli e dei natanti. È previsto un acconto pari all’85% del contributo dovuto per l’anno precedente, da versare entro il 16 novembre di ogni anno.
La norma genererà un maggior gettito di circa 1,3 miliardi di euro nel solo 2026, grazie alla sovrapposizione tra i versamenti ordinari e il nuovo acconto. Dal 2027 il sistema andrà a regime senza produrre ulteriori entrate straordinarie.

Ponte sullo Stretto, 780 milioni spostati al 2033

Sul fronte infrastrutturale, l’emendamento rimodula gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina, collocando 780 milioni di euro nel 2033. La modifica tiene conto dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del mancato perfezionamento di alcuni impegni di spesa previsti negli esercizi precedenti. Secondo la relazione tecnica, l’operazione consente di mantenere invariato il valore complessivo delle risorse autorizzate, redistribuendole nel tempo.

Previdenza complementare, silenzio-assenso per i neoassunti dal 2026

Un altro intervento riguarda la previdenza complementare. Dal 1° luglio 2026 scatterà l’adesione automatica, tramite meccanismo di silenzio-assenso, per i lavoratori dipendenti del settore privato alla prima assunzione, con esclusione del lavoro domestico. Entro sessanta giorni dalla data di assunzione, il lavoratore potrà rinunciare, destinare il Tfr a un’altra forma pensionistica complementare o mantenerlo secondo il regime ordinario. La scelta resta comunque revocabile in un momento successivo.

Dal 2031 meno peso al riscatto della laurea per l’anticipata

L’emendamento interviene infine sul riscatto della laurea ai fini della pensione anticipata. Dal 2031, per il solo diritto al pensionamento con 42 anni e 10 mesi di contributi, non concorreranno sei mesi dei periodi riscattati per la laurea breve o i diplomi universitari previsti dalla legge 341 del 1990. La penalizzazione aumenterà progressivamente: 12 mesi nel 2032, 18 mesi nel 2033, 24 mesi nel 2034 e 30 mesi nel 2035, riducendo così l’efficacia del riscatto per l’uscita anticipata dal lavoro.