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Genova, il sacerdote arrestato per violenza sessuale è positivo all’Hiv

Genova, il sacerdote arrestato per violenza sessuale positivo all’Hiv – La pericolosità di padre Andrea Melis, arrestato nei giorni scorsi per violenza sessuale su minore, «è ancora maggiore se si pensa al fatto che è portatore di Hiv e che ha intrattenuto rapporti senza precauzioni» mettendo la sua vittima «al pericolo». A scriverlo, come riferisce «Il Secolo XIX», è la giudice per le indagini preliminari Milena Catalano, che ha disposto gli arresti domiciliari per il sacerdote, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti e ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie).

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Genova choc, il sacerdote arrestato per violenza sessuale è positivo all’Hiv

Andrea Melis avrebbe contratto l’Hiv 10 anni fa in Africa, come lui stesso ha dichiarato agli investigatori, ma era in cura riducendo così il rischio di contagio. Il ragazzino oggetto di abuso all’epoca dei fatti aveva 12 anni, frequentava la chiesa come chierichetto e dava una mano. “La Stampa” spiega che il minore non è stato infettato, ma se dovessero spuntare casi di persone che hanno contratto il virus dopo avere avuto rapporti con il prete, la Procura potrebbe contestare anche le lesioni dolose gravissime. Ricordiamo che il parroco è accusato di violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata. Melis è difeso dagli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino. Nella sua abitazione gli investigatori hanno sequestrato farmaci per la stimolazione sessuale, ma anche capi di abbigliamento griffati e sigarette elettroniche che regalava ai ragazzini per adescarli.

«Ha agito sotto la spinta di impulsi perversi»

Il parroco, secondo la giudice che ha disposto gli arresti domiciliari, ha agito sotto «la spinta di impulsi perversi», carpendo la fiducia dei «ragazzini attirandoli a casa sua, vicino le chiese» e facendoli «accedere a tutto ciò che un adulto proibisce». E la sua pericolosità, secondo la giudice, «non è connessa esclusivamente alla sua qualità di sacerdote e di insegnante, da cui è sospeso, ma anche alla sua capacità, acquisita proprio per effetto delle professioni svolte, di avvicinarsi ai minori, di farsi capire dagli stessi, ponendosi come loro amico e complice».