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Gaza, Hamas apre alla tregua proposta da Witkoff ma chiede garanzie

Mentre si intensificano i raid israeliani su Gaza, Hamas mostra un cauto ottimismo sulla proposta di tregua avanzata dall’imprenditore statunitense Steve Witkoff, ma chiede garanzie e mantiene alcune riserve. Secondo quanto riportato dal quotidiano panarabo Al-Sharq Al-Awsat, citando fonti vicine al movimento islamista, la proposta sarebbe “generalmente accettabile” anche per le altre fazioni palestinesi.

Hamas: “Serve una reale pressione americana su Israele”

Come riferisce Al-Sharq Al-Awsat, “la risposta potrebbe essere descritta come positiva” da parte della leadership di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, pur con alcune riserve che devono essere considerate. Le stesse fonti sottolineano che l’approvazione della proposta dipenderà dalla disponibilità degli Stati Uniti a esercitare una pressione concreta su Israele per favorire un reale cessate il fuoco.

Raid su Gaza: almeno 60 morti in 24 ore

Nel frattempo, la Striscia di Gaza continua a essere bersaglio di intensi raid israeliani. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno sette persone sono rimaste uccise nella mattinata di oggi, tra cui un’intera famiglia nel quartiere al-Shanti di Gaza City. A perdere la vita, tra gli altri, il padre Arafat Deeb, la moglie e i tre figli, colpiti mentre vivevano da sfollati presso una moschea.

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle ultime 24 ore parlando di 60 morti e 284 feriti. Dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, le vittime sarebbero salite a 54.381, con oltre 124.000 feriti.

Israele rifiuta la visita dei ministri arabi a Ramallah

Sul fronte diplomatico, un funzionario israeliano ha fatto sapere che lo Stato ebraico “non coopererà” con la visita in Cisgiordania di una delegazione di ministri degli Esteri arabi, tra cui rappresentanti di Emirati, Egitto, Giordania, Qatar e Turchia. La missione era stata organizzata per incontrare il presidente dell’Olp Abu Mazen a Ramallah.

“La leadership palestinese – ha affermato il funzionario – continua a rifiutarsi di condannare il massacro del 7 ottobre e intende ospitare un incontro provocatorio per promuovere la creazione di uno Stato palestinese. Israele non coopererà con simili iniziative volte a danneggiare la propria sicurezza”.

Secondo quanto riportato ieri dal Times of Israel, Tel Aviv avrebbe già bloccato formalmente la visita della delegazione diplomatica guidata dal ministro saudita Faisal bin Farhan.