Intervistato da Repubblica, Massimo Cacciari ha fatto analisi post-voto in Francia e subito ha messo in discussione la vittoria della sinistra: “Macron e Mélenchon potranno governare insieme? Pare di no, e allora di che vittoria parliamo? Fino a ieri Mélenchon scendeva in piazza contro Macron. Sono contento, dico: ‘Bene. Primum vivere’. La sinistra vive. Molto bene. Ma vivere non è governare. Non è fare politica. Dopodiché come tutti ho tirato un sospiro di sollievo. Meglio un asino vivo che un dottore morto”.
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Francia, Cacciari inchioda la sinistra? “Vittoria? Solo ammucchiate”
Dunque qual è il futuro della Francia ora? “Marine Le Pen perde per effetto del meccanismo elettorale francese, se gli altri si coalizzano al secondo tu sei perduto. Ha preso una legnata. Ma solo perché gli altri si sono coalizzati. Se le forze anti destra non sapranno governare, Le Pen la prossima volta prenderà il 40 per cento. E la volta dopo il 45. Macron ora dovrebbe dare l’incarico a Mélenchon, se è intelligente lo farà. Sarebbe il secondo colpo, dopo le elezioni anticipate anti-Le Pen. Un grande bluff riuscito benissimo”, ha detto sempre Cacciari. Secondo il filosofo, dovrebbe farlo perché “Mélenchon, senza l’appoggio di Macron, non ha né i numeri né le idee per governare autonomamente, e finirebbe per andare a sbattere, ridando fiato al centro”.

“Macron è stato abile, abilissimo, sfruttando il sistema elettorale”
Parlando del leader del Nuovo Fronte Popolare, l’ex sindaco di Venezia ha fatto riferimento alla leader del Pd: “Gli riconosco di avere messo in piedi, seppur in modo abborracciato, una sinistra che parla della questione sociale. Come fa da noi lasegretaria Schlein. Con Hollande la sinistra era scomparsa. Così come era scomparsa da noi dopo gli anni di Renzi e Letta. È un passo avanti. Macron invece è stato abile, abilissimo. Sfruttando in pieno il sistema elettorale”. La sinistra italiana dovrebbe emulare quella francese? Cacciari ha detto con fermezza che bisognerebbe “consolidare quel minimo di intesa che si è costruita tra il Pd e 5Stelle, senza predicare queste intese come si trattasse di Comitati di liberazione nazionale”. Sulle elezioni inglesi il filosofo ha dichiarato poi: «Confesso che le ho seguite poco. La Gran Bretagna dopo la Brexit ha perso centralità, né tornerà all’importanza di prima. Dopodiché sono contento che abbia vinto il Labour». A proposito di Biden e del possibile ritiro: «Il problema, per chi non sia cieco, va molto al di là dei Biden e dei Trump. Che si sia giunti a dover decidere tra questi due è un segno inequivocabile della crisi politica della potenza leader dell’Occidente».
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