L’elezione del presidente degli Stati Uniti è uno dei processi democratici più complessi al mondo, con un sistema articolato che combina votazione popolare ed elezione indiretta attraverso il Collegio Elettorale. Ecco una guida dettagliata su come funziona questo processo.
Primarie e Caucus: la selezione dei candidati
Le elezioni presidenziali statunitensi iniziano con una serie di primarie e caucus che si svolgono nei 50 Stati e nei territori americani per tutto l’anno prima dell’elezione. In queste votazioni, i principali partiti (in genere i Democratici e i Repubblicani) selezionano i candidati che rappresenteranno il partito alle elezioni generali.
- Primarie: Si svolgono come elezioni standard e possono essere “aperte” o “chiuse.” Nelle primarie aperte, qualsiasi elettore può votare in uno dei partiti, mentre in quelle chiuse solo i membri registrati del partito possono partecipare.
- Caucus: Sono incontri di partito in cui gli elettori si riuniscono per discutere e poi votare. Questo metodo è meno comune e viene adottato in pochi Stati, come Iowa e Nevada. Al termine delle primarie e dei caucus, i delegati di ogni partito, scelti proporzionalmente in base ai risultati delle primarie e dei caucus, si recano alla convenzione nazionale dove si formalizza il candidato.

Convenzioni Nazionali: la nomina ufficiale
Le convenzioni nazionali dei partiti principali, solitamente tenute in estate, sono eventi in cui i delegati di ciascuno Stato si riuniscono per votare ufficialmente il candidato presidenziale del partito. Anche se il candidato è solitamente già chiaro al termine delle primarie, è durante la convenzione che viene ufficializzato.
- Durante la convention, viene anche scelto il candidato alla vicepresidenza.
- Una volta designati, i candidati alla presidenza e alla vicepresidenza conducono una campagna elettorale nazionale fino al giorno delle elezioni.
Elezioni Generali: voto popolare e data delle elezioni
Le elezioni generali si svolgono il primo martedì di novembre negli anni pari, secondo un calendario stabilito dalla Costituzione degli Stati Uniti. In questa fase, i cittadini americani di età superiore ai 18 anni possono recarsi alle urne per votare.
- Gli elettori non votano direttamente per il candidato presidenziale, ma per una lista di grandi elettori. Questi elettori fanno parte del Collegio Elettorale e sono scelti dai partiti.
- La maggior parte degli Stati adotta un sistema chiamato “winner-takes-all“: chi ottiene più voti in uno Stato riceve tutti i voti elettorali di quello Stato (unica eccezione sono il Maine e il Nebraska, dove i voti elettorali sono distribuiti in base ai risultati nei distretti).
Il Collegio Elettorale: elezione indiretta del presidente
Il vero meccanismo di elezione del presidente americano avviene attraverso il Collegio Elettorale, un sistema stabilito dalla Costituzione per bilanciare il potere tra i vari Stati e prevenire il dominio delle aree più popolose.
- Il Collegio Elettorale è composto da 538 elettori. Ogni Stato ha un numero di grandi elettori pari al numero dei suoi rappresentanti al Congresso (Camera + Senato).
- Per vincere la presidenza, un candidato deve ottenere almeno 270 voti elettorali.
- Gli elettori si riuniscono nei rispettivi Stati a dicembre per votare ufficialmente per il presidente e il vicepresidente. Anche se in teoria i grandi elettori potrebbero votare diversamente dal candidato scelto dai loro elettori, il loro ruolo è generalmente vincolato dal risultato del voto popolare del loro Stato.
Risultati e certificazione: il Congresso conferma il vincitore
Una volta raccolti i voti del Collegio Elettorale, questi vengono inviati al Congresso, dove vengono ufficialmente conteggiati a gennaio. La certificazione del risultato viene effettuata in una sessione congiunta del Congresso, presieduta dal vicepresidente uscente.
- Se un candidato riceve almeno 270 voti, il presidente e il vicepresidente eletti sono ufficialmente proclamati.
- Nel raro caso in cui nessuno ottenga la maggioranza dei voti elettorali (ad esempio, a causa di un pareggio), la Camera dei Rappresentanti sceglie il presidente, mentre il Senato sceglie il vicepresidente.

Insediamento del presidente: l’Inauguration Day
L’inaugurazione del nuovo presidente avviene il 20 gennaio dell’anno successivo alle elezioni, data in cui inizia ufficialmente il mandato di quattro anni del presidente. Durante la cerimonia di inaugurazione, il presidente presta giuramento davanti al presidente della Corte Suprema, segnando così l’inizio formale della sua amministrazione.
Controversie e possibili eccezioni: cosa può andare storto?
Il sistema elettorale americano è complesso e non privo di potenziali controversie, che possono sorgere in diverse circostanze:
- Risultati contestati: In caso di irregolarità o discrepanze nei conteggi, il candidato può chiedere un riconteggio, come avvenne nelle elezioni del 2000 in Florida.
- Grandi elettori infedeli: Raramente, un grande elettore può votare in modo diverso rispetto all’indicazione del voto popolare dello Stato. Alcuni Stati hanno leggi per impedire questo, ma in altri casi il voto “infedele” resta valido.
- Pareggio nel Collegio Elettorale: In caso di parità (269-269), la Camera elegge il presidente, ma il voto avviene per delegazione statale, il che può portare a ulteriori complicazioni se il controllo dei delegati è diviso.
In sintesi, l’elezione del presidente degli Stati Uniti è un processo elettorale articolato e affascinante, che rappresenta un bilanciamento tra voto popolare e rappresentanza statale. Nonostante i rischi di complicazioni, questo sistema permette al candidato con il maggior consenso nei singoli Stati di ottenere la massima carica politica del Paese.





