Fa discutere la sentenza per il caso di femminicidio di Carol Maltesi. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo, ma i giudici del Tribunale di Busto Arsizio hanno condannato Davide Fontana, bancario e food blogger, a 30 anni accogliendo alcune richieste dei suoi difensori secondo i quali “non ci fu premeditazione perché si trattò di un delitto d’impeto” e non ci fu crudeltà perché “Fontana non infierì sul corpo della donna” oltre a quanto fosse “funzionale alla sua uccisione”.
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Fontana, reo confesso, aveva raccontato agli inquirenti di aver ucciso Carol Maltesi, commessa in un negozio di profumi e iscritta al sito ‘Onlyfans’ col nome ‘Charlotte Angie’, colpendola in testa con un martello. Le ha tagliato la gola tra il 10 e l’11 gennaio del 2022 mentre giravano un filmino hard nella casa di lei, a Rescaldina, alle porte di Milano. L’uomo ha fatto in seguito a pezzi il cadavere di lei, tentando, senza riuscirci, di dargli fuoco in un braciere. Poi ne ha congelato i resti in un frigo comprato su Amazon e li ha gettati in un dirupo tra i monti bresciani, a Borno.

Le motivazioni dei giudici fanno discutere
Nelle motivazioni della sentenza che sta facendo discutere si legge che Fontana aveva capito che Carol voleva lasciare la provincia di Varese per trasferirsi tra l’Est Europa e la zona di Verona, dove abita il figlio di 6 anni. “L’idea di perdere i contatti stabili con colei che egli, per sua stessa ammissione e secondo l’amica testimone, amava perdutamente, da cui sostanzialmente dipendeva poiché gli aveva permesso di vincere la solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere in modo finalmente diverso e gratificante, si è rivelata insopportabile”, si legge nel documento. Secondo i giudici, che hanno escluso l’aggravante dei motivi abietti, “Fontana si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio cercare i propri interessi personali e professionali, e ciò ha scatenato l’azione omicida”.

La zia di Carol Maltesi: “È una vergogna”
Dopo la sentenza, pronunciata lo scorso 12 luglio, la zia di Carol Maltesi ha dichiarato: “È una vergogna, mia nipote l’ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino“. E ancora: “Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol. Con tutto quello che succede, Fontana tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote di 26 anni non torna più“. Le motivazioni dei giudici lasciano infatti «scioccati, inorriditi e francamente sbigottiti» i parenti di Carol. L’avvocato dei familiari Annamaria Rago ha dichiarato al «Corriere della Sera»: “Sconvolge il giudizio morale che trasuda dalla sentenza. Con queste motivazioni, di fatto, si è consumata una evidente violazione della dignità dell’essere umano in quanto tale. Se Carol avesse continuato a svolgere l’attività di commessa come faceva prima della pandemia, a mio avviso a parità di circostanze e commettendo lo stesso crudele omicidio, con alta probabilità a Fontana sarebbe stato comminato l’ergastolo“.





